Crypto di Dan Brown, un romanzo da viaggio in treno2 min read
Reading Time: 2 minutesDan Brown è un autore da viaggio in treno (o sala d’attesa o qualunque altra circostanza ci troviamo a dover smaltire un vuoto di tempo). Non è un insulto, questo. Ci sono romanzi che ti cambiano la vita. Magari non sono facili da leggere (l’Ulisse), magari ti deprimono e ti spingono a chiederti perché hai voluto leggerli (Trilogia della città di K, tutto Kafka), magari li chiudi, non capisci cosa ci abbiano trovato tutti di così bello e poi lo capisci a giorni/mesi di distanza, come colto da una tardiva illuminazione (per me è successo così con Cent’anni di solitudine).
Poi ci sono romanzi immediati, di facile lettura, scorrevoli e che stabiliscono una totale immedesimazione col lettore per il tempo che questi li stringe tra le mani. Può capitare che una volta che li ha finiti, non gli rimanga dentro niente, salvo un vago senso di gratitudine verso il loro autore per avergli fatto passare le ore di un viaggio in treno in modo divertente e coinvolgente.
Dan Brown è un autore da romanzi da viaggio in treno e Crypto è indubbiamente un romanzo con cui tappare i buchi di un tempo morto.
Ripeto, non si tratta di un insulto. Crypto non ti cambia la vita, ma una volta che lo cominci, sarà difficile non portarlo a termine malgrado tutti i cliché che l’autore ci sbatte in faccia fin dalle prime pagine: la criptologa strafiga e ultra intelligente che lavora per la NSA, il generale tutto d’un pezzo che è disposto a dare la vita per la sicurezza del suo paese, il giovane professore universitario impegnato in una missione più grande di lui eccetera.
Sei alla ricerca di una lettura che ti dia nuove prospettive sul mondo?
Non leggere Crypto.
Sei alla ricerca di una lettura che ti faccia dimenticare di essere seduto in attesa di qualcosa?
Crypto ti divertirà, pure se ad oggi, visti i temi che tratta (sicurezza informatica, privacy) la sua tra potrebbe risultare un po’ datata.