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Trilogia della Falce di Neal Shusterman – recensione3 min read

31 Luglio 2020 3 min read

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Trilogia della Falce di Neal Shusterman – recensione3 min read

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articolo pubblicato su Wired.it

Falce è il primo capitolo della cosiddetta Trilogia della falce, una saga young adult firmata dall’autore americano Neal Shusterman e pubblicata nel suo Paese tra il 2016 e il 2019. Mondadori nella collana Oscar Fantastica, ha cominciato a farlo ora, più precisamente dal 20 maggio di quest’anno, data di uscita del primo romanzo.
In un’intervista, l’autore ha affermato che l’idea è nata da una sfida, quella di descrivere una distopia dove il male parte dal fatto che va tutto bene. Nel futuro che immagina, l’America è diventata Midmerica e l’umanità vive nell’era della post-mortalità. Cioè, la morte è stata sconfitta. Si può vivere in eterno. Sei stufo di sembrare il vecchio che sei? Puoi sottoporti a un reset di ringiovanimento. Sei stato travolto da un’auto in fuga? La medicina può raccogliere i tuoi resti e rianimarti (o resuscitarti) nel giro di un paio di giorni. Non provi il dolore perché nel sangue ti scorrono naniti che fungono da analgesici e possono curarti caso mai tu ti ferisca.

La povertà è stata sconfitta perché la società si affida al Thunderhead, una sorta di internet onnisciente che registra, archivia, analizza e sceglie sempre per il meglio. Insomma, quella di Shusterman pare proprio che sia una utopia invece che una distopia sennonché essendo la morte sconfitta, per evitare il sovrappopolamento bisogna che qualcuno lavori al posto suo e uccida, o meglio spigoli.
In questo consiste il lavoro delle falci, un’istituzione composta da individui che ogni anno devono eliminare una certa quota di persone, al fine di mantenere l’equilibrio demografico.
L’eliminazione – o spigolatura – non deve essere meritocratica né preferenziale in alcun modo, proprio perché sia un atto che porti non solo equilibrio demografico, ma ordine sociale. Le falci sono temutissime. Quando una di loro cammina per strada, la gente si ritrae spaventata. Ogni falce uccide secondo il proprio talento e il caso che deve affrontare, scegliendo armi e modalità di eliminazione compatibili alla circostanza. Ogni falce deve essere sorretta da una robusta tempra morale per la gravità del compito alla quale è chiamata, un male necessario. Attraverso l’omicidio, una falce mostra anche la pietà che nutre verso la sua vittima, paradossalmente, il grande valore che dà alla vita. Ma che succede se dietro il volto di una falce si cela la mente di un omicida seriale per cui uccidere è un piacere anziché un dovere?

Queste sono le premesse di una trilogia che, almeno a giudicare il suo primo libro, vale davvero la pena leggere. Non c’è niente da fare, se un’idea è buona e un autore bravo (come nel caso di Shusterman che, stando alla sua bibliografia, è anche prolifico), ne viene fuori una storia appassionante. Sempre in tema di morte, anche Saramago aveva avuto un’idea semplice e, per certi versi, simile a quella di Shusterman (con i naturali distinguo che corrono tra un Nobel che ha scritto alcuni tra i più bei romanzi  degli ultimi cinquant’anni e un autore di bestseller indirizzati ai giovani) con Le intermittenze della morte. Lì la nera signora entrava in sciopero e la gente smetteva di morire con disastrose conseguenze per il sistema sanitario e i business legati al trapasso come le agenzie di pompe funebri, nonché i culti religiosi.

Tornando al romanzo di Shusterman, i due protagonisti sono Citra Terranova e Rowan Damisch, una ragazza e un ragazzo che vengono scelti da una falce, maestro Farady (ah, le falci, divenute tali, si scelgono nomi di grandi uomini del passato: maestra Curie, maestro Senocrate, maestro Mandela eccetera) che li sceglie come apprendisti. L’ultima cosa che vogliono fare, i poveretti, è impratichirsi nell’arte della spigolatura e ammazzare il loro prossimo, ma scopriranno l’aspetto nobile, quasi sacrale di un simile compito. E scopriranno anche che l’istituzione delle falci non è così retta come sembra.

Mi fermo qui per non fare spoiler. Siete appassionati di distopie? Questo romanzo fa per voi. Se poi l’intera saga riesca a tenere alti registro e contenuti allacciandosi a un’idea di partenza geniale ma che, alla lunga, come tutte le idee, temo possa logorarsi, questo è tutto da vedere.

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