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I tre speciali natalizi di Heroic Fantasy Italia3 min read

22 Gennaio 2020 3 min read

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I tre speciali natalizi di Heroic Fantasy Italia3 min read

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articolo di Stefano Spataro

Natale è passato da un mese, l’epifania da più di due settimane, eppure non è troppo tardi per parlarvi degli speciali natalizi pubblicati lo scorso dicembre da Delos Digital nella collana Heroic Fantasy Italia. La serie, curata da Alessandro Iascy e Giorgio Smojver è dedicata al genere del fantasy eroico. Dopo ben quattordici titoli i due curatori dedicano tre romanzi brevi al tema dell’avvento, non nel senso in cui la nostra tradizione cristiana (e cattolica) prevederebbe, bensì in una chiave tutta fantastica e magica, che in un caso attinge a una cultura completamente diversa dalla nostra, mentre negli altri due sconvolge il mito dei tre re magi.

Yule – Viaggio nel cuore dell’inverno, di Laura Silvestri, ci trasporta nell’Islanda della fine del decimo secolo. Qui troviamo la protagonista, Kíra, una ragazza dai magici poteri, fuggita dalla sua terra natia (il Regno di Rus’) pur di non convertirsi al cristianesimo. Anche sull’isola però i signori di quelle terre iniziano ad abbandonare la fede negli dei, ma la signora di Hof – moglie di un goði da poco convertito al cristiano – la convoca per chiederle di affrontare un viaggio nelle terre degli Antichi Dei al fine di risvegliare l’anima del suo figlio minore. Kìra, l’ultima cacciatrice, accetterà la sfida e affronterà creature e incantesimi di un mondo ultraterreno e affascinante. L’autrice è brava a narrare le vicende e lo scontro, anche intimo, della protagonista; fa emergere bene i caratteri dei personaggi e riesce a creare un’ambientazione magica e seducente (che è forse debitrice, ipotizzo, dei mitici viaggi dell’eroina Jirel di Joiry di C.L. Moore). Interessante è anche il modo in cui i retaggi di una cultura antica facciano da motore di tutta la storia.

Gli impostori di Natale di Cristiano Fighera è invece un’ironica riscrittura del racconto dei tre magi. Kaspar, Melchior e Balthazar, non sono le tre figure pie e sante che ci aspetteremmo, ma ladri, assassini e truffatori. Il primo è anche un vecchio stregone che ha serie difficoltà a mantenersi sveglio. Mentre sono intenti a spacciare a degli ingenui spettatori uno dei loro falsi elisir si imbattono per caso in un Magio con un’importantissima missione (quella che noi tutti conosciamo). Decidono di sbarazzarsi dell’uomo, di rubargli i doni che portava con sé e la stessa missione al fine di presentarsi al cospetto del grandissimo Re dei Re, sperando in una succulenta ricompensa. Tutta la narrazione è un susseguirsi di gag che talvolta sfocia in lotte sanguinolente (dopotutto l’heroic da qualche parte ci doveva pur essere) che intrattiene piacevolmente il lettore e lo fa sorridere per la versione bizzarra e assurda che l’autore si è immaginato del mito dei re magi.

Anche I tre re di Giorgio Smojver racconta la storia dei magi, ma qui il tono del racconto è del tutto diverso. Quello dell’autore è infatti un vero e proprio romanzo di fantasy eroico in cui i protagonisti hanno tutti una loro particolare storia personale (Gathaspar è un vecchio alchimista; Belshazzar è un re guerriero che vede morire suo figlio in battaglia; Malik Hor è invece traumatizzato dalla morte della madre) che li porta ad allontanarsi dal proprio regno e ad affrontare un pellegrinaggio. Ognuno di loro ha un assistente: un homunculus, Pigreco; un guerriero dalla testa di lupo, Kaliban; una silfide, Ariel. Dopo essersi incontrati a Babilonia e aver seguito la stella cometa, come suggerito dalla profezia, i tre dovranno affrontare avventure eroiche e talvolta picaresche; si scontreranno con un Erode riportato in vita da un negromante e con le forze stesse dell’Inferno. Un romanzo, questo di Smojver, dalla struttura classica (allontanamento – viaggio – vicende eroiche – coprotagonisti ecc.) ma che, per il tema trattato e per lo stile adottato, si rivela essere foriero di elementi originali.

Ho trovato i tre romanzi, ognuno per i suoi motivi specifici, molto interessanti; tre piccoli esperimenti in un esperimento più grande, quello di riportare in auge un genere che in Italia, e soprattutto tra gli autori italiani, non è mai stato così florido come in questo periodo. Tre romanzi di cui consiglio vivamente la lettura, anche e soprattutto al di fuori del periodo natalizio.

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