Universum – Cronache dei pianeti ribelli, di Giorgio Costa2 min read
Reading Time: 2 minutesNella collana dedicata alla fantascienza e al fantastico della Mondadori, Oscar Fantastica, debutta un esordiente italiano e già questa è una notizia, si tratta di Giorgio Costa, al suo primo romanzo, Universum: Cronache dei pianeti ribelli. Siamo nell’ambito della fantascienza anche se i puristi del genere potrebbero storcere il naso essendo la storia intrisa di elementi fantastici. Insomma, siamo più dalle parti di Star Wars che di 2001: Odissea nello spazio e questo ce lo suggeriscono vari elementi. Abbiamo un Impero, quello di Universum, creato da un golpe portato avanti da un gruppo di oscuri monaci simbeliani; abbiamo un pianeta simile a Tatooine, Platox, luogo desertico, pieno di carcasse di vecchie astronavi e abitato da un’umanità stracciona che si arrangia come può per sopravvivere; come in ogni avventura fantastica, seguendo lo schema del viaggio dell’eroe sintetizzato da Joseph Campbell, abbiamo un eroe prescelto, Tom Rivert, che deve compiere il suo destino, una compagnia di amici che lo assisterà e Danon Makar, un ex comandante caduto in disgrazia e in cerca di riscatto.
Insomma, Universum non racconta nulla di nuovo, non spezza gli schemi. Stiamo leggendo una saga che rispecchia fedelmente i canoni per farsi riconoscere senza equivoci dal pubblico di riferimento – Young Adult. Il fatto che il prodotto sia estremamente mirato lo suggerisce anche il titolo, eco di due altre saghe di successo della Mondandori e amate dai ragazzi: Multiversum di Leonardo Patrignani, e Cronache del mondo emerso, di Licia Troisi.

Ma va bene così perché se l’impostazione del romanzo, la sua ossatura non lascia margini all’imprevisto, ci troviamo davanti a un autore in grado di raccontare ed evocare un universo articolato, abitato da razze e popolazioni varie e ben riconoscibili e aiutato da una prosa che fila diritta come un “fulmine di Xanty”, tanto per pescare dal ricco immaginario che dispiega nelle sue pagine.
Come ogni saga ambientata in un universo immaginario, anche quella di Costa si avvale di una propria mitologia: la religione di Universum si fonda su Xanty, un Dio viaggiatore che ispira tutti i comandanti e piloti che si muovono nello spazio grazie a un’arma-timone chiamata “fulmine di Xanty”. Per spostarsi in modo quasi istantaneo da un luogo all’altro del cosmo, i comandanti si servono del Virilio, una pietra in grado di riconoscere e attraversare la Trascendenza, una sorta di forza (altro richiamo agli Jedi) che detta la direzione a chi la sa riconoscere. Il Virilio ha una sua magia che può rivelarsi oscura, visto che si dice che alla lunga condizioni l’umore e renda malinconici. Pilotare non è solo una questione di competenze astrali, ma anche di poteri psichici. E il viaggio spaziale è uno dei temi centrali del romanzo in cui trova una propria identità la civiltà raccontata da Costa.
Avventure, misteri, suggestioni, Universum offre una lettura piacevole che si pone accanto senza timore a titoli degli altri maestri del genere che riempiono il catalogo della collana Oscar Fantastica.