L’uso della virgola2 min read
Reading Time: 2 minutesLa virgola è uno di quei segni di interpunzione di facile uso. A volte troppo facile. Non è ambiguo come il punto e virgola che non si sa mai se bisogna usarlo né quando, e nemmeno definitivo come il punto.
Di solito si usa:
Per dividere gli elementi di un elenco
Per scrivere occorre una penna, un calamaio, un foglio di carta…
Quando la proposizione secondaria viene prima della principale
Se facessi più sport, starei meglio
Quando la proposizione secondaria viene dopo la principale
Nella città la gente è stressata, perché nessuno ha tempo di fermarsi un attimo
Quando la proposizione secondaria si trova all’interno della principale (inciso)
Ulisse, che era il re di Itaca, non poté fare a meno di partire per Troia
Per separare proposizioni tra di loro indipendenti, ma connesse logicamente
Francesco si alzò, fece colazione, la doccia, si vestì, uscì di casa…
Dopo le espressioni “Sì” e “No”
Sì, te l’ho pur detto
No, non se ne parla
Dopo le frasi che introducono
Dato che sei così antipatico, non ti parlerò più
Dopo interiezioni, esortazioni e complementi di vocazione
Giulio, ricorda che devi andare dal dentista
Marco, mi stai a sentire o no?
Oh, ma quanto ci vuole!
Per isolare frasi incidentali e apposizioni
Diego Armando Maradona, grande calciatore, fu comprato dal Napoli
Quando non va messa la virgola? Difficile dirlo. La punteggiatura non è una scienza esatta come la matematica e, specie in narrativa, molto dipende dal tono personale dell’autore e dal registro linguistico che adotta.
Tuttavia in generale, la virgola va evitata:
Tra il soggetto e il verbo
Giorgia, pianse tutto il giorno (sbagliato)
Tra il soggetto e il complemento
Impugna, la racchetta (sbagliato)
Prima delle congiunzioni
Divertiti, e torna presto (sbagliato)
Non vuole giocare, né parlare (sbagliato)
Prima di un complemento introdotto da una preposizione
Sono stato in spiaggia, con Roberto (sbagliato)