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Tullio Avoledo a Stranimondi: “La fantascienza è come Google Maps”2 min read

13 Ottobre 2019 2 min read

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Tullio Avoledo a Stranimondi: “La fantascienza è come Google Maps”2 min read

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Stranimondi, Festival del libro fantastico weird e di fantascienza, è ormai un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di fantascienza. Quest’anno, tra gli ospiti italiani, c’erano Tullio Avoledo, uno degli autori di genere più apprezzati in Italia. Esordì con L’elenco telefonico di Atlantide per Sironi editore e nel tempo ha sfornato titoli notevoli come Il mare di Bering, Breve storia di lunghi tradimenti, Lo stato dell’unione e l’ultimo Furland.
È un autore, Avoledo, che ha spesso corteggiato i generi della distopia e dell’ucronia.
«La fantascienza è stata sempre uno dei miei generi preferiti» ha detto l’autore friulano durante il panel di Stranimondi che lo ha visto protagonista. «I libri di John Brunner secondo me descrivono perfettamente il nostro presente. Non ci sono i cellulari, ma un presidente stupido che ricorda molto George Bush e Donald Trump.»

Per Avoledo la fantascienza ha il potere di preventivare. «Quello che è successo, io l’ho saputo tempo prima attraverso la fantascienza. Questo genere letterario è come un Google Maps che ci permette di esplorare le tante direzioni che può prendere il nostro tempo presente.»
«Ho avuto la fortuna di essere stato invitato dal governo cinese ad andare a Pechino per un convegno di fantascienza» ha proseguito. «Poi parteciperò sempre in Cina a un evento per parlare di architettura e città. Può sembrare che io non c’entri niente con l’architettura, in realtà la fantascienza ha immaginato le città del nostro presente e anticipato certe caratteristiche, basti pensare a Condominium di Ballard.»

Avoledo ha parlato del suo ultimo romanzo, Furland in cui immagina un Friuli del futuro trasformato in un parco divertimenti in cui ciascun abitante è costretto a interpretare un ruolo preciso per il divertimento dei turisti.
«Questo romanzo parte da una frase: “il sogno di qualcuno è l’incubo di qualcun altro”» spiega l’autore. Nel caso di Furland chi si diverte sono i visitatori e chi soffre gli abitanti della regione che devono vivere secondo uno script, come se fossero i personaggi di una storia

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