Librai per passione. Il sogno di Volare e la libertà di lettura3 min read
Reading Time: 4 minutesPer trent’anni è stato il classico sogno nel cassetto di due lettori onnivori e appassionati. Diventato realtà, si è presto trasformato in un luogo di ritrovo unico e originale, punto di riferimento fondamentale per una cittadina di 35 mila abitanti. È Volare, innovativa e affascinante libreria indipendente di Pinerolo, in provincia di Torino.
La sua storia comincia nel 1976 quando Marco Vola, ai tempi dirigente d’azienda, e la moglie Gina Forgia, maestra di scuola elementare, visitano la biblioteca pubblica di Rovaniemi, capitale della Lapponia, in Finlandia. Realizzata da Alvar Aalto, designer famoso in tutto il mondo, è un luogo magico e fascinoso: non c’è il silenzio tipico delle nostre biblioteche, ma un discreto mormorio che somiglia più a una melodia che a un borbottio. Bambini e adulti alternano chiacchiere, giochi e letture, seduti per terra o sulle poltrone. Gina Forgia tra gli scaffali della sezione in lingua italiana scorge Mio marito di Dacia Maraini, libro poco conosciuto ma da lei molto amato. Ritrovare un titolo così raro a migliaia di chilometri di distanza e respirare l’atmosfera suggestiva di quel luogo fanno riflettere la coppia su quanto sarebbe bello creare qualcosa di simile nella loro città.
Ci pensano a lungo. Poi, nel 1996, fondano la libreria: negli anni successivi Volare si ingrandisce e si adatta ai gusti dei lettori di qualsiasi età che la considerano sempre più un punto di ritrovo. Diverse associazioni chiedono ai proprietari di usarla per i loro incontri culturali, gli studenti preparano gli esami tra gli scaffali e dieci anni fa viene creato anche un caffè ristorante.
Si organizzano diverse presentazioni di libri e, soprattutto, un originale gruppo di lettura che rende questo luogo unico e diverso da tutti gli altri: anziché un libro su cui confrontarsi, viene proposta una parola, a partire dalla quale ogni partecipante porta un brano che lo ha colpito. Questi incontri, che diventano presto una tradizione, sono un’iniziativa di Gina Forgia: “L’idea nasce dalla voglia di ascoltare voci narranti diverse. Nasce da un desiderio di assoluta libertà di lettura, che passa anche attraverso il rispetto di scelte differenti”.
Volare, poi, ha “un tavolo dei consigli”, dove ogni libraio suggerisce i titoli più amati del momento, mentre due volte all’anno viene edita la rivista “Vola Chi Legge”, consultabile sul sito o disponibile nella versione cartacea. Un’ampia sezione della libreria è dedicata ai ragazzi e pensata sia per la lettura che per il gioco, come nella biblioteca di Rovaniemi.
La libreria ha superato i momenti difficili puntando molto sul rapporto con i lettori e plasmando la sua offerta sui loro gusti, come fatto da altre realtà storiche. Per questo i suoi fondatori parlano del presente con entusiasmo e del futuro con fiducia: “Le più grandi soddisfazioni sono i nostri lettori, che ci sostengono, si affidano ai nostri consigli e ci vogliono bene. Sono i bambini o gli adulti che entrando da noi scoprono un mondo, un luogo dove lo scambio culturale è quotidiano, sono gli scrittori che diventano amici, gli editori che si confrontano con noi e ci rendono partecipi delle loro scelte. Una libreria indipendente è un libraio per vocazione, è l’anima di chi ci mette tutto se stesso, è casa. La concorrenza della vendita on–line del grande colosso è una delle principali difficoltà, ma siamo consapevoli che il futuro delle librerie fisiche è nell’offrire ciò che il virtuale non potrà mai dare”.
Concludiamo con le due belle citazioni che si adattano perfettamente alla storia di Volare.
Carlos Ruiz Zafón ha scritto che la libreria è un luogo in cui si sente “quel profumo di carta e magia che inspiegabilmente a nessuno è ancora venuto in mente di imbottigliare”, mentre per Isaac Asimov è “una nave spaziale che ti porterà fino agli estremi confini dell’universo, un insegnante che ne sa più di ogni essere umano, un amico che ti divertirà e consolerà – e soprattutto – un ponte per una vita migliore e più felice e più utile”.