Salvare le ossa di Jesmyn Ward. Un nuovo caso editoriale?2 min read
Reading Time: 3 minutesLa piccola editoria continua a muoversi parallela e intelligente, proponendo autori interessanti e storie avvincenti e originali. Come NN Editore, la casa editrice milanese che sembra non sbagliare un colpo. Dopo il successo, tra gli altri, della bellissima trilogia di Kent Haruf, la casa editrice fondata nel 2015 ha pubblicato il primo volume di un’altra trilogia destinata a far parlare molto di sé. Salvare le ossa, che ha vinto il National Book Award nel 2011, è un romanzo scritto da Jesmyn Ward e tradotto da Monica Pareschi, che è anche editor e scrittrice.
Narrato in prima persona da Esch, che aspetta un bambino pur essendo lei stessa poco più che una bambina, per giunta da un uomo che non la ama, Salvare le ossa racconta i dodici giorni che precedono l’arrivo dell’uragano Katrina a Bois Sauvage, in Mississipi.
Il padre e i fratelli di Esch aspettano l’arrivo della tempesta, tra rottami, boschi e baracche, già provati da una quotidianità difficile, dove l’alcool, le partite a basket e gli incontri clandestini tra pitbull servono ad allontanarli, forse, dal ricordo di una perdita importante, che li ha cambiati per sempre.
La maternità e l’attaccamento ai figli, degli uomini come del mondo animale, la povertà, la solidarietà e l’amicizia che vanno oltre i legami di sangue sono tra i temi principali di un romanzo poetico e spietato al tempo stesso.
La voce narrante, lucida e delicata, a cui ci si affeziona sin dalle prime parole, è così brillante da trovare un’analogia tra i miti greci e un’esistenza di lotta per la sopravvivenza, e così acuta da escogitare continuamente similitudini e metafore originali e illuminanti. La scrittura è precisa e fluida, personaggi e situazioni sono descritti con un’abbondanza di dettagli e aggettivi che non risulta mai eccessiva, ma fornisce al lettore una serie d’immagini nitide e coinvolgenti. I dialoghi, invece, risultano profondi e toccanti pur essendo scarni ed essenziali.
Salvare le ossa è uno di quei libri che si legge tutto d’un fiato, in cui si alternano senza sosta dolcezza e ferocia. Che diventi o meno un nuovo miracolo editoriale, la scrittura di Jesmyn Ward è innovativa e coinvolgente, scrupolosa e intrigante.
E il suo romanzo merita attenzione da ogni tipo di lettore, a prescindere dal proprio genere preferito.