Come far invecchiare bene i propri libri3 min read
Reading Time: 4 minutesCome detto qui esistono professionisti attenti e appassionati pronti a riparare i libri rovinati o usurati, a prescindere dal loro valore oggettivo. Sicuramente, però, esistono anche delle accortezze che possiamo adottare per conservare al meglio i nostri preziosi libri, o comunque rallentare il loro processo di invecchiamento, regalandogli un’esistenza più serena.
La carta, infatti, è un materiale igroscopico, quindi scambia con l’ambiente umidità e sostanze di varia natura e, come ogni materiale organico, subisce dei processi ossidativi, cioè invecchia. Questo processo è però influenzato in senso positivo o negativo dalle materie prime introdotte durante la fabbricazione dei fogli, dalle tecniche grafiche – meccaniche o manuali – delle singole opere e, infine, da fattori esterni di varia natura.
Cristina Balbiano lavora nel mondo della legatoria da oltre vent’anni e fa parte di Professione Libro, associazione che si occupa principalmente di didattica su vari temi legati alla carta e al libro, organizzando corsi e seminari a tema. A proposito del processo di invecchiamento dei libri dice: “I danni possono essere di ordine meccanico, biologico o chimico.
I primi spesso sono causati dagli utilizzatori: se i volumi sono manipolati male si creano delle rotture alle parti delle coperte, strappi alle carte e cedimenti delle cuciture. Ci sono poi i danni devastanti causati dai nastri adesivi (di ordine contemporaneamente meccanico e chimico) o da incollaggi di fortuna.
Poi ci sono i deterioramenti causati dagli insetti (tarli e pesciolini d’argento sono i parassiti più diffusi alle nostre latitudini) o da funghi e muffe. Questi ultimi si sviluppano di solito a causa di errate condizioni di conservazione, come umidità e temperature troppo elevate e, ovviamente, perdite d’acqua nei locali, allagamenti, e ‘incidenti’ simili.
I libri prodotti nell’Ottocento e Novecento, poi, presentano spesso anche guasti causati dall’ossidazione della fibra di legno con cui era fatta la carta, che produce acidità e conseguente imbrunimento delle carte, soprattutto sui margini delle pagine e nelle parti esposte a luce e aria, che causano fragilità e friabilità della carta, senza possibilità di recupero”.
Ci sono, quindi, alcuni danni sui quali possiamo intervenire, o per lo meno prevenire evitando alcune abitudini, che vanno dalla sistemazione della nostra libreria in ambienti troppo caldi o umidi a una manipolazione approssimativa o sbagliata. Sempre Cristina Balbiano spiega: “Tra gli errori più comuni ci sono l’abitudine a estrarre i volumi dagli scaffali tirando la parte superiore del dorso rischiando di lacerarlo oppure leggere forzando l’apertura delle pagine o piegando parte del volume all’indietro, soprattutto in caso di brossure con copertina flessibile. Sono tutti comportamenti che portano ai danni meccanici che poi inducono all’errore più grave, l’uso di nastri adesivi o di adesivi errati, per esempio con l’intenzione di riparare uno strappo”.
Per concludere, quindi, ci sono dei consigli che può seguire chiunque possieda una libreria, sia che comprenda incunaboli e manoscritti preziosi sia che abbia solo edizioni economiche e fumetti. Prima cosa, bisognerebbe spolverare i libri almeno una volta all’anno con pennelli di setole morbide, specialmente sul taglio di testa (la parte superiore), cambiare spesso aria e tenere la stanza pulita.
È bene, inoltre, custodire i libri al riparo dalla luce diretta del sole e dalla polvere, in un ambiente comunque ventilato, con temperatura e umidità relativa corrette.
Le opere in carta vengono danneggiate anche dagli sbalzi di temperatura e luce: mai porre i libri sopra il calorifero o il camino, su muri freddi e umidi, né alla luce diretta della finestra (una semplice tenda bianca può parzialmente schermare i raggi del sole riducendo i danni causati dagli ultravioletti).
È bene, poi, maneggiare i libri con cura, non inserirvi fiori o foglie per farli seccare e, soprattutto, non provare mai e poi a ripararli da soli. Molto meglio rivolgersi a un esperto.
Ugo Ojetti ha scritto: “Chi accumula libri accumula desideri, e chi ha molti desideri è molto giovane, anche a ottant’anni”. Assicurare una vecchiaia felice ai nostri libri, quindi, può essere anche un modo per restare sempre giovani.