blog di Alberto Grandi
Cose da scrittori

Il dilemma della copertina nell’editoria self3 min read

28 Febbraio 2018 3 min read

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Il dilemma della copertina nell’editoria self3 min read

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Oggigiorno esistono diverse alternative per chi voglia pubblicare un libro senza passare per l’editoria tradizionale. C’è l’editoria a pagamento, ma quella tralasciamola, che è cosa intrinsecamente mala. Ci sono le piattaforme (tra cui questo stesso sito, siti di fanfiction come EFP o, ultimamente assai seguito, Wattpad) più o meno social su cui è possibile caricare gratuitamente la propria opera e renderla disponibile a un pubblico potenzialmente illimitato; e c’è infine la via dell’autopubblicazione, via privilegiata da sempre più scrittori, che si trovano in questo caso a doversi occupare di tutte quelle mansioni che costituivano il lavoro precipuo dell’editore. Dalle questioni commerciali e di marketing alla comunicazione, l’autore self può vantare moltissime libertà, a fronte di una mole piuttosto ampia di incombenze. Tra cui il gravoso ed entusiasmante compito di scegliere una copertina.

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Dalla copertina dipende la prima impressione che ci facciamo di un libro; se la copertina non ci piace, spesso decidiamo di lasciare il libro là dove riposa, perché
1. La copertina dovrebbe riuscire a trasmetterci un’idea abbastanza fedele del tono del romanzo;
2. Se l’autore non si è impegnato nella composizione di un aspetto così importante, chi può dirci come avrà trattato il testo stesso?
L’autore indipendente può scegliere diverse strade: una grafica semplice, magari un formato pre-impostato dallo stesso sito su cui sceglie di mettere in vendita la propria opera – solitamente Amazon, ma ci sono altre valide alternative. Volendo ottenere un risultato più personale e interessante agli occhi del pubblico, ma cercando comunque di puntare al risparmio, potrebbe utilizzare una delle migliaia – centinaia di migliaia? Milioni?, – opere artistiche libere da copyright, e incastonarvi sopra il titolo; lungi dal trattarsi di una tecnica rozza dettata dall’avarizia, spesso dipende da una semplice questione di buongusto. Volendo fare una rapida ricerca per i meandri della rete e avendo chiaro la corrente artistica di riferimento, si potrebbero trovare miriadi di immagini, anche ad ottima risoluzione, che possano fare al caso dell’autore-self. Esistono intere banche dati a disposizione del pubblico. E poi diciamocelo, un bel Caspar David Friedrich in copertina fa sempre la sua figura.

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La terza alternativa, quella un po’ più dispendiosa, prevede l’affidarsi a terzi, a professionisti della grafica o dell’illustrazione. Non c’è bisogno di contattare chissà quale artista affermato o grandi studi grafici; anche qui, bastano Google e qualche social network. Su Deviantart, Instagram e Pinterest decine di migliaia di artisti postano ogni giorno le loro opere, sfruttando le loro pagine social come una vetrina per presentare i propri lavori. Esistono anche specifiche pagine collettive volte a promuovere i singoli illustratori, presentando i loro lavori a un pubblico più vasto rispetto a quello che potrebbero raggiungere con le loro pagine individuali. In molti casi i prezzi possono risultare assai più concorrenziali di quanto non si possa pensare. Consiglio a chiunque di farsi un giro sulla pagina facebook More illustration e a dare un’occhiata a tutte le immagini che posta quotidianamente. L’illustrazione qui sotto, copertina della pagina, è stata realizzata da Valeria Marta Fonisto

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Personalmente non saprei dire quale sia la strada giusta per l’autore; certamente dipende dal singolo autore, da quali siano le sue aspettative e da come veda la scrittura, se come hobby o come potenziale lavoro. Sicuramente – ma questo è ovvio – è sconsigliabile trattare la copertina con pressappochezza, si rischia di lasciare nel lettore una sensazione di superficialità e mancanza di cura che certamente verrà associata all’integrità dell’opera. Non è sempre detto che un investimento sia necessario, ma in certi casi è altamente consigliabile.
Siti da consultare per trovare illustrazioni libere da copyright
Wikimedia
The British Library
The Public Domain Review
The Public Domain Archive
Open Content Program

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