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Recensioni

Real Mars di Alessandro Vietti – recensione2 min read

21 Febbraio 2018 2 min read

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Real Mars di Alessandro Vietti – recensione2 min read

Reading Time: 2 minutes

Se dovessero chiedermi perché non abbia recensito Real Mars non appena ne ho terminato la lettura, qualcosa come un paio di anni fa, onestamente non saprei che rispondere. Mi era piaciuto moltissimo e mi aveva interessata un sacco, con il suo bizzarro e azzeccato punto di vista, con le sue implicazioni morali e quegli intermezzi pubblicitari tanto utili a spiegare l’ambientazione senza starsi a perdere in mille descrizioni.
Eppure, vai a sapere, finita la lettura ho messo via il libro e non ne ho mai chiacchierato. Ben più facile intuire per quale ragione mi sia venuta voglia di parlarne ora che possiamo ammirare le fotografie dall’interno di una Tesla lanciata nello spazio, con un manichino bardato di tuta spaziale che ascolta Life on Mars. Sarebbe stato strano non fare il collegamento, ecco.
Dunque Real Mars di Alessandro Vietti, edito da Zona 42.
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La trama è piuttosto semplice; l’ESA è a corto di denaro, la NASA non ha granché da investire, ma a mandare l’uomo su Marte ci pensa il privato. Un reality show con share altissimo, il razzo di partenza coperto di slogan e pubblicità, decine di telecamere che seguono le giornate di quattro astronauti alla volta del pianeta rosso. Tutto abbastanza semplice, no?
Non fosse per il punto di vista da cui seguiamo le vicende degli astronauti e della missione spaziale nel suo complesso, ovvero quello della televisione. Vediamo il lancio attraverso gli occhi del piccolo Tobias, un bambino incantato davanti alla televisione; assistiamo agli scambi in diretta internazionale tra gli astronauti e la presentatrice del reality show; leggiamo quanto viene scritto sui giornali scandalistici sui membri dell’equipaggio, seguiamo il televoto, subiamo l’interruzione della pubblicità.
È il linguaggio dello spettacolo a raccontarci di cosa succeda ai protagonisti del romanzo, ed è l’uso stesso di quel linguaggio a farci capire quanto la situazione sia grottesca, a tratti orrorifica.
Perché, per quanto finora non ne abbia fatto parola, Real Mars è pervaso da una strana inquietudine, da quella giusta consapevolezza dell’enormità dell’universo, di quanto quell’enormità sia letale e di quanto possa esserlo, di conseguenza, l’errore umano. Il reality show, seguendo le dinamiche del racconto televisivo, tende alla ricerca di situazioni che possano far salire l’audience, e possiamo bene immaginare i metodi e i risultati. Soprattutto se pensiamo al fatto che gli astronauti che vagano nello spazio sono prima di tutto persone, e che la vita quotidiana non ha granché a che spartire col mondo dello spettacolo.
Real Mars alla fine è questo: uomo e comunicazione, uomo e spazio, uomo e denaro. E, soprattutto, uomo e uomo.
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Su Penne Matte potete leggere un’altra recensione di Real Mars: Nemmeno lo spazio sfugge al Grande fratello

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