Le facce dei libri: segreti e misteri delle copertine4 min read
Reading Time: 4 minutesLa scelta della copertina è un momento fondamentale nella creazione di un libro. Più del passaparola, dei consigli dell’amico o del libraio è una bella copertina che ci convince a comprare un libro. E allo stesso modo sarà una copertina poco riuscita a indurci a riporre un testo sullo scaffale, anche se tutte le recensioni lette ne parlavano bene. È il volto con cui un’opera si presenta al mondo, il vestito che indossa per incuriosire, ammaliare e, infine, conquistare.
Che cos’è esattamente questa veste e come nasce? Proprio perché parte basilare del libro la copertina non è un oggetto semplice o banale. Frutto di un lungo lavoro di squadra e di scelte ponderate, è composta da diverse parti, ognuna con una propria forma e funzione, che devono combaciare come i pezzi di un puzzle e convivere in totale armonia.
La prima di copertina (o piatto) è, appunto, la prima pagina del libro: comprende un’eventuale immagine, il nome dell’autore, il titolo e l’editore. Se è a quest’ultimo che spetta la scelta del titolo e dell’immagine, spesso si tiene conto dei suggerimenti dell’autore o del traduttore. Essendo la prima cosa che guardiamo di un libro deve essere accattivante, di semplice lettura e, se possibile, originale.
Altrettanto fondamentale è il ruolo della quarta di copertina, vale a dire l’ultima pagina del libro, in cui si trovano alcuni appunti sul contenuto dell’opera e del suo autore, il prezzo e il codice ISBN (sia nella forma numerica che in quella a barre). La preparazione della quarta di copertina è un’operazione delicata: è la parte che, assieme al piatto, più di tutte deve attrarre e colpire il potenziale lettore. Per questo le parole vanno scelte con attenzione: l’autore o il traduttore compilano una scheda in base alla quale il redattore compone un testo. In genere si opta per un breve riassunto della trama, magari citando l’eventuale giudizio positivo di qualche giornale autorevole e, più in basso, alcune notizie biografiche sullo scrittore, di cui si citano le opere e i premi più importanti. Qualche volta compare anche una foto. I redattori da una parte e gli autori dall’altra devono quindi capire quali sono i punti di forza di un’opera e cosa può interessare maggiormente il pubblico per poi “raccontarlo” in uno spazio piuttosto ridotto.

Il dorso, invece, in genere riporta solo il nome dell’autore e il titolo del libro, eventualmente quello dell’editore o del numero della collana. Non esiste una regola precisa riguardo al verso della dicitura (dal basso verso l’alto o viceversa): basta osservare la propria biblioteca di casa per accorgersi che anche all’interno dello stesso editore vengono accettate entrambe le alternative. Chi opta per la direzione dall’alto al basso sostiene che in questo modo è possibile leggere il dorso quando un libro è appoggiato nella posizione più naturale, con la copertina verso l’alto. Chi preferisce la soluzione alternativa sostiene che così è possibile leggere i dati del libro proprio quando questo è capovolto, con la copertina appoggiata su una superficie, e non è possibile conoscerne il titolo se non dal dorso.
A volte la prima e la quarta di copertina sul lato libero hanno un lembo – che si chiama risvolto, aletta o bandella – ripiegato verso l’interno. Spesso usato dai lettori come segnalibro, contiene altre informazioni su opera e autore. In questi casi i redattori hanno maggiore spazio e libertà e possono suddividere le varie informazioni tra la quarta, da usare per esempio per il riassunto della trama, e i risvolti, da dedicare a una breve biografia. Queste bandelle sono sempre presenti nei libri rilegati con copertina cartonata, dove c’è una sovraccoperta, che contiene tutti i dati relativi al libro, mentre la copertina al di sotto presenta solo i dati essenziali sul dorso.
Per concludere ci sono casi particolari, come la concomitanza tra l’uscita di un libro e quella di un film o una mostra, in cui la copertina può essere arricchita con una fascetta rimovibile che contiene informazioni legate a quel preciso momento, che non è il caso compaiano in altri punti del libro.
Una copertina, quindi, è il risultato di un delicato e articolato lavoro di collaborazione, che richiede qualche nozione di marketing, grande esperienza e un certo fiuto editoriale. Sarà forse anche merito di qualche bella copertina in più se il 2017 si è chiuso con un bilancio editoriale positivo e il 2018 è iniziato bene: in questi primi due mesi, in genere caratterizzati da calma piatta, in seguito all’euforia natalizia, tra gli scaffali delle librerie sono spuntati quasi 9.000 titoli. E relative copertine.