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Cose da scrittori

Bibliografia: istruzioni per l’uso3 min read

11 Febbraio 2018 2 min read

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Bibliografia: istruzioni per l’uso3 min read

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Molto spesso i libri contengono una BIBLIOGRAFIA, cioè un elenco delle opere citate, per dare al lettore la possibilità di approfondire un argomento. Se è praticamente obbligatoria nei saggi e nei testi scientifici, la si può trovare anche nelle biografie, romanzi o opere di vario genere. Per essere esaustiva e facile da consultare una bibliografia deve rispondere ad alcuni criteri fondamentali: per esempio se i volumi citati sono numerosi vanno divisi in categorie (come periodici e libri) e vanno sempre messi in ordine alfabetico per autore. Se ci sono più libri di uno stesso autore andranno messi in ordine cronologico, mentre nel caso di opere straniere è bene indicare tra parentesi quadre la traduzione in italiano, se esiste.
bibliografia
Ogni opera citata deve poi comprendere alcuni dati, separati da una virgola ed elencati secondo un ordine preciso. Il primo, ovviamente, è l’AUTORE, che va scritto in tondo con il cognome prima del nome, dal quale è separato da una virgola. Se gli autori sono due vanno citati entrambi i nomi separati da una “e”, mentre se sono di più si indica solo il primo seguito dall’abbreviazione “et al.”. Per finire, se si tratta di un’opera con contributi vari, può essere indicato il nome del curatore, seguito dalla dicitura tra parentesi “a cura di”.
A seguire ci sarà il TITOLO, anch’esso dato fondamentale e dunque obbligatorio, che va scritto per intero e in corsivo. Per le opere straniere bisogna ricordarsi che in inglese tutte le parole di un titolo in genere hanno la prima lettera maiuscola, mentre in tedesco hanno l’iniziale maiuscola i sostantivi e minuscola le altre parti del discorso. Dopo il titolo possono essere inseriti due dati: il primo è il nome del traduttore e/o curatore, con nome e cognome preceduti da “a cura di” o “trad it. di” e il secondo è il numero dell’edizione (se successiva alla prima), che può essere scritto in lettere oppure nella forma 2a, 3a ecc. seguito, in entrambi i casi, dall’abbreviazione “ed.” o “ediz.”.
A seguire andranno citati il LUOGO di pubblicazione, l’EDITORE e, infine, LA DATA di pubblicazione, che deve essere quella dell’edizione (e non della ristampa) a cui si fa riferimento.
Questi sono i dati più importanti, dopo i quali è possibile mettere, se sono presenti, la COLLANA e il numero del volume, entrambi in tondo, tra parentesi e separati da una virgola. Quando un’opera è in più volumi è bene segnalarne il numero complessivo, in cifre arabe e seguito dall’abbreviazione “voll.”.
Se invece vogliamo fare un riferimento bibliografico relativo solo a una parte del volume l’indicazione deve essere costituita dal nome dell’autore e dal titolo, seguiti dal titolo dell’opera introdotto da una virgola e la preposizione “in”. Le pagine vanno indicate con l’abbreviazione p o pp.
Ultimo caso sono le indicazioni bibliografiche di periodici. Bisogna citare il titolo, in tondo e tra virgolette caporali, separato dal titolo del saggio da una virgola, poi il numero (in genere un numero di annata e di fascicolo), la data e il numero delle pagine, preceduto dall’abbreviazione “p”. o “pp”.

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