Simboli e segni matematici: come introdurli in un testo2 min read
Reading Time: 2 minutesScrivendo può capitare di dover inserire tra le proprie pagine unità di misura e simboli. Come comportarci? Se in un testo scientifico dove ci sono formule, tabelle e prospetti si tendono a usare i simboli, è diverso per un pezzo discorsivo, come un libro di narrativa. In linea di massima, in questi casi, è bene scrivere in lettere percentuali (per cento) e unità di misura (centimetro), sempre con l’iniziale minuscola anche quando il simbolo è una lettera maiuscola (W = watt).
Se invece si sceglie di usare i simboli, questi vanno messi sempre in tondo, senza punto finale, rigorosamente dopo il valore numerico e separati da uno spazio (1 cm), mentre vanno in corsivo i simboli che indicano una grandezza (l = lunghezza; s = superficie). Gli operatori matematici (+) vanno sempre separati da uno spazio, a parte quando indicano il segno algebrico (-3), mentre bisogna ricordare che l’operatore di sottrazione e il segno “meno” corrispondono a un tratto medio. L’operatore di moltiplicazione, poi, ha un proprio segno tipografico “×” e non va usata la lettera “x” e, infine, l’operatore di divisione non va confuso con la barra obliqua.
Nomi e simboli delle unità di misura devono essere quelli stabiliti dal sistema internazionale (di cui è facile reperire un elenco, sui manuali di redazione o su internet) ed è bene ricordare che i simboli usati per i gradi delle scale termometriche (°C, °F) sono indivisibili: mai lasciare uno spazio tra “°” e la lettera che identifica la scala.
Se ci troviamo ad avere a che fare con unità di misura diverse da quelle usate in Italia, come miglia, pollici e piedi, possiamo scegliere di convertire i dati nelle nostre unità di misura oppure di lasciarli invariati. La seconda soluzione è consigliata quando si traduce un testo di narrativa, mentre quando si sceglie di convertire i dati la cosa più semplice è ricorrere a una tabella di conversione on line.
Fa eccezione il miglio marino che, pur appartenendo alla tradizione metrologica anglosassone, è stato adottato a livello internazionale e va sempre usato per misurare le distanze di rotte marine o aeree. Se poi siamo curiosi di conoscere il valore nelle nostre unità di misura basta moltiplicare ogni miglio (che a plurale fa miglia e il cui simbolo è nm, nautical mile) per 1,852 chilometri.
Capitolo a parte sono i simboli chimici – e in generale dei nuclidi –, che magari interessano agli inventori di storie fantascientifiche o di gialli in cui compaiono pozioni velenose. Questi vanno sempre scritti in tondo e senza punto. Ogni simbolo può essere accompagnato da un numero o da un simbolo che assume un significato diverso a seconda di dove è posizionato: in alto prima del simbolo indica il numero dei protoni (13Kr), in basso prima del simbolo quello dei protoni (14Kr), in basso dopo il simbolo il numero degli atomi (SO15) e, infine, in alto dopo il simbolo indica lo stato di ionizzazione o uno stato eccitato (Na+).