Verso le nebbie di Lorenzo Zampieri – recensione3 min read
Reading Time: 3 minutesNon ho ancora ben chiaro come funzioni il sistema di pubblicazione Bookabook, anche se devo dire che, per quel poco che ne so, lo trovo parecchio interessante. Dovrebbe basarsi sul crowdfunding, il che mette un inedito potere di scelta dalla parte dei lettori.
Sono cose su cui vale la pena ampliare le proprie conoscenze.
Ma veniamo al libro, Verso le nebbie di Lorenzo Zampieri, edito per l’appunto col sistema bookabook nell’ormai lontano 2015.
Ho impiegato più di un anno a leggerlo, da quando l’autore ha pensato bene di mandarmelo per una recensione. Mea culpa, assolutamente. Il problema stava nella non indifferente stazza del volume, che si avvicina alle 700 pagine ed è parecchio difficile da portarsi in giro senza rinunciare alle proprie spalle.
Ad ogni modo, vediamo di parlarne.
Verso le nebbie è un fantasy molto classico, dai toni anglofoni, ambientato perlopiù in paesaggi simil-medievali, le cui razze non si distanziano da quelle che tutti conosciamo bene grazie ai grandi della letteratura fantastica e D&D. Mi viene anzi da dire che Zampieri dev’essere un fiero giocatore di ruolo, perché nella sua narrazione e nei suoi combattimenti, mi è parso di avvertire un rollare di dadi e un furoreggiare di statistiche. È il modo di intendere le razze – gnomi, umani, nani – con le loro precipue caratteristiche, e le classi – mago, ladro, chierico… – che mi ha maggiormente indotta a vedere nell’autore un giocatore.
Non che questa sia una critica da parte mia, tutt’altro. Tralasciando la tristezza per un mio personaggio deceduto di recente – uno gnomo druido che è stato cannibalizzato da due cultisti, accidenti – non trovo nulla di sbagliato nello sfruttamento dell’ispirazione da D&D, anzi. Ne avevo chiacchierato mesi fa, in questo articolo.
La trama è formata da due fili narrativi e mezzo. Uno è quello di Jarren, uno gnomo che ha deciso di smarcarsi dalla vita monotona del suo villaggio e ha iniziato a viaggiare per il mondo, finendo quasi per stabilirsi ad Acquascura, una cittadina sul mare. Ivi incontra Exer, un misterioso individuo che si rivelerà presto essere un mago, e che lo invita a unirsi a lui per un viaggio verso il gelido e nevoso nord.
Un discreto spazio è dedicato anche a Cal Ronal, generale dell’esercito imperiale, impegnato in zone aride e desertiche alla conquista degli ultimi territori da annettere. Trovo che la scelta dell’autore sia stata assai sensata; Jarren ci permette di vedere da vicino la vita “normale” degli abitanti di questo mondo fittizio, mentre Cal ci dà una visione d’insieme di quello che accade a livello politico.
C’è ancora il mezzo filo narrativo, dedicato a un personaggio che vediamo soltanto all’inizio, e ammetto che non ho ben capito il senso della sua comparsa; Lyara, la giovane cameriera della taverna che fa da sfondo all’incontro tra Jarren e Exer. Alla ragazza è dato parecchio spazio all’inizio, e pare destinata a grandi cose. Probabilmente tornerà in pompa magna, quando la saga andrà avanti. Tuttavia non compare più dal momento in cui gnomo e mago lasciano Acquascura, e ammetto che avrei trovato assai più funzionale se alle vicende di Lyara fosse stata data continuità, o se fossero state tagliate del tutto, in attesa del prossimo volume.
Per il resto, è un high-fantasy assai classico. Questo non vuol dire che sia prevedibile o noioso, tutt’altro. Ho apprezzato i personaggi, benché piuttosto aderenti agli stereotipi da gioco di ruolo, e le loro interazioni. Ho trovato utili anche le brevi spiegazioni di alcune razze poste a intermezzo tra alcuni capitoli.
Ho accennato diverse righe fa che Verso le nebbie ha un tono molto “anglofono”. Leggendolo non si ha un’impressione italica, ambientazioni e cultura non riportano alcun segno della provenienza geografica dell’autore. Ecco, se questo sia un bene o un male deve deciderlo il lettore, visto anche come ultimamente in Italia si sta scoprendo il gusto nel lasciare che la nostra cultura regionale si infiltri in quanto scriviamo.
In sostanza, questo libro mi è piaciuto, e molto più di quanto avrei pensato inizialmente. Talvolta l’autore si dilunga eccessivamente, ma sappiamo bene che è una tara propria a molti fantasy.
Sono assai curiosa di leggere come andranno avanti le vicende di Jarren e Exer.