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Fiori sopra l’inferno, il thriller che viene dal freddo2 min read

22 Dicembre 2017 2 min read

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Fiori sopra l’inferno, il thriller che viene dal freddo2 min read

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articolo pubblicato su Wired.it
Siamo a Travernì, paese (immaginario) tra le montagne del Friuli. Nel bosco viene rinvenuto il cadavere di un uomo completamente nudo, senza occhi, i suoi abiti messi in modo tale da creare un fantoccio. L’assassinio è tanto brutale quanto misterioso ed è solo il primo di una serie di delitti che scuoterà la piccola comunità montana. A indagare è chiamata Teresa Battaglia, commissario di polizia specializzata in profiling, anziana, rude e umana al tempo stesso come la terra che la circonda.
Sono le premesse del nuovo thriller di Ilaria Tuti, Fiori sopra l’inferno, per Longanesi, in libreria dal 4 gennaio.
Un romanzo che porta avanti una vicenda piena di colpi di scena con una scrittura tesa, rapida e che sa sfruttare l’ambientazione a dovere: le montagne, la natura primitiva, il bosco. Un’ambientazione che finisce col far sentire il lettore più dentro una fiaba nera che un thriller, fino a quando la suggestione non lascia posto all’indagine e la scena cambia dai boschi alla questura o all’istituto di medicina legale e alle valutazioni degli indizi.
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Se l’indagine occupa il tempo presente del romanzo, c’è una storia parallela che viene narrata tra un capitolo e l’altro e che parte in una oscura scuola in Austria, negli anni Settanta, e finirà con l’intrecciarsi alle morti di Travernì. Il thriller della Tuti soddisfa su più fronti: oltre all’ambientazione, i personaggi, a cominciare dalla protagonista, Teresa Battaglia, che, fin dal suo esordio, mostra il suo lato coriaceo, soprattutto nei confronti dell’ispettore Massimo Marini, che l’affianca con una certa goffaggine, almeno all’inizio. Una corazza, quella della Battaglia, motivata anche da problemi fisici ed emotivi che minano il suo equilibrio, ma che lascia intravedere degli spiragli di umanità durante gli interrogatori e le visite ai parenti delle vittime. Giusta è la definizione data da un maestro del thriller italian come Donato Carrisi: “Ilaria Tuti ha creato non un personaggio ma una persona vera. Teresa Battaglia è più di una protagonista: è una luce piena di ombre, uno spazio dentro il nostro cuore. È già indimenticabile“.
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