5 grandi serie tv e i loro insegnamenti per chi scrive3 min read
Reading Time: 3 minutesBojack Horseman
Paradossalmente questa serie animata su animali antropomorfi è la più umana di tutte. Quella che parla con maggiore acutezza e sensibilità di noi, delle nostre vulnerabilità e contraddizioni. Bojack è un cavallo divenuto famoso negli anni Novanta per essere stato protagonista in una serie tv molto ingenua e commerciale, intitolata Horsin’ Around. Dopo la quale, il nulla. Bojack vive di rendita, bevendo, vittima della sua personalità autodistruttiva e avendo una cattiva influenza sul prossimo. Critico verso se stesso, ma troppo pigro e vanitoso per correggersi, Bojack è un essere infelice, imperfetto, qualche volta buffo. Lo giudichiamo ma senza condannarlo perché, alla fine, sappiamo che c’è un po’ di Bojack in ognuno di noi Se vuoi scrivere una storia che abbia come focus i sentimenti e i rapporti interpersonali, le contraddizioni del vivere e sia intrisa di un’ironia dolceamara, ti consigliamo questa serie tv. Sarà una bella ispirazione.
Game of Thrones
Il trono di spade è una tappa imprescindibile per chi voglia scrivere una saga fantasy: sia il romanzo sia la serie tv. Questa storia sontuosa, ispirata al medioevo, ha avuto il merito di giocare bene la carta del fantastico e del sovrannaturale, dosandoli, non eccedendovi se non nelle ultime stagioni. I suoi personaggi si rifanno agli archetipi del genere, ridisegnandoli: la regina cattiva, il re ingordo, il cavaliere immacolato, la maga, il principe sadico, il cortigiano viscido… Pensate che il fantasy sia un genere ripetitivo? Avete ragione, ma ciò non dovrebbe scoraggiarvi dallo scriverne uno. Perché il pubblico non sarà mai pago di storie fantastiche e di personaggi simili. Una serie lunga otto stagioni e attesa ogni volta come se fosse un miracolo non può sbagliare.
Narcos
Se stai scrivendo un thriller o un noir vedere Narcos potrà esserti d’aiuto per due motivi: capire il ritmo necessario a questo genere di storie e l’importanza dell’adesione alla realtà. La serie tv è rapida. In una sola puntata succedono vari fatti. Le scene non sono mai eccessivamente lunghe. La scansione degli eventi è senza digressioni. Questo perché da un po’ di tempo a questa parte i noir e i thriller si scrivono così: Chandler è stato surclassato da Ellroy. La cronaca deve, per dovere di informazione, viaggiare a un ritmo forsennato, cavalcare un fatto per raccontarlo. E deve essere credibile. E il thriller è debitore nei confronti della cronaca. Se nel fantasy o nella fantascienza puoi permetterti di “inventare” quando parli di fatti ispirati alla realtà, non puoi barare.
The OA
Questa serie, che parla di esperienze di pre-morte, ci insegna che una buona idea vale il 50% di una storia di successo. Se prima di scrivere, hai fermi nella tua mente, il nucleo della trama, e i personaggi che ne fanno parte, se ti senti solido e certo delle premesse, allora tutto verrà da sé. The OA è una serie che parte da una premessa semplice e sicura, le esperienze tra la vita e la morte, il desiderio di comprenderle, di verificare la loro autenticità e cosa ci dicono della vita e della morte, e trasformarla in un thriller. È quanto è bastato per catalizzare l’attenzione del pubblico. Hai un’idea simile di cui ti senti certo? Perseguila. Costruiscila. Vogliamo leggerla anche noi.
Breaking Bad
La grande lezione di Breaking Bad è un po’ quella del Dottor Jekyll e Mister Hyde: quando racconti una storia che si basa su un singolo pesonaggio, puoi partire dal bene e finire con il male e viceversa. Se la tua indagine è l’evoluzione del protagonista, sii coerente, non fare lo schizofrenico, ma sappi che nei romanzi di formazone (o degenerazione) i personaggi cambiano ed è ciò che si aspettano i lettori. Walter White ce lo inegna, trasformandosi da sfigato insegnante di chimica, nel più grande “cuoco” di metanfetamina del Paese. Ovvio che ogni trasformazione deve avere una motivazione potente: nel caso di Jekyl/Hyde la sperimentazione scientifica, in quello di BB la famiglia.