Tonani e Valentini (e la fantascienza italiana) vincono il Premio Europa2 min read
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La notizia è subito rimbalzata in rete: due autori italiani hanno vinto la 39esima edizione del Premio Europa 2017 (conosciuto anche come ESFS Awards), Dario Tonani, nella categoria “Migliore autore” ed Emanuela Valentini, che ottiene il Premio Chrysalis, assegnato al migliore autore emergente. Come facilmente intuibile, il premio esamina le opere pubblicate nei paesi del continente europeo, parliamo di opere di fantascienza. Le candidature vengono avanzate da delegati delle singole nazioni e votate da un’assemblea all’Eurocon, convention ospitata annualmente in varie città europee, quest’anno a Dortmund, Germania. Gli italiani, come autori, non vincevano dal 2009 (anno in cui era stato premiato Roberto Quaglia, nel 2016 si è aggiudicato la categoria “Promotore”), ma è anche vero che Tonani era già stato finalista diverse volte.
Questo doppio riconoscimento mette a tacere chi sosteneva che la fantascienza è morta o, addirittura, mai nata nel nostro Paese?
Per Tonani che, ricordiamolo, è autore di un ciclo di storie di ambientazione steampunk raccolte da Mondadori in Cronache di Mondo9, il problema sullo stato di salute della fantascienza, come di qualsiasi altro genere, non è proprio da porsi: “Le buone storie – siano di SF o di qualsiasi altro genere – non devono essere giudicate sulla base di steccati e di etichette. Devono potersi espandere per osmosi, cavalcare libere”.
Per Valentini – finalista l’anno scorso al premio Urania con il romanzo Mei, Angeli di plastica la sua ultima opera pubblicata per Delos Digital – la fantascienza è un genere vivo più che mai oggi perché necessario: “Abbiamo il vantaggio di vivere in un’epoca di sviluppo esponenziale della tecnologia e delle scienze: possiamo quindi approfittarne e giocare con i contenuti offerti dalla rete e dalla vita quotidiana, con buona pace della fantascienza immaginativa e nostalgica delle astronavi e degli incontri ravvicinati”.
Il Premio Europa non è come l’Hugo o il Nebula che premiano l’opera singola in una lingua di rifermento, l’inglese, ma proprio per questo è un riconoscimento speciale, da valutare attentamente perché si concentra sull’Europa e ci fa scoprire autori spesso penalizzati dal fatto che non scrivono in inglese. Del resto, per valutare la validità degli ESFS Awards, basta scorrere la lista della categoria Hall of Fame, a cui dà accesso l’assegnazione del riconoscimento come Migliore autore: Stanislaw Lem, China Miéville, Guillem López, Ian McDonald, Sergey Lukyanenko, Valerio Evangelisti e, da quest’anno, Dario Tonani, che sul piacere di scrivere fantascienza, dice “è come fare snorkeling nella realtà, per poi sollevare la testa e respirare il futuro“.
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