blog di Alberto Grandi
Cose da scrittori

Scribacchiolando, paranoie sull’intrappolarsi in un genere2 min read

21 Giugno 2017 2 min read

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Scribacchiolando, paranoie sull’intrappolarsi in un genere2 min read

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slkideUltimamente non è che io scriva gran che; anzi, in realtà non sto scrivendo affatto, se non contiamo articoli e recensioni. E non li contiamo, no? Narrativa. È la narrativa che mi interessa e che, di norma, mi va di scrivere. Questione di tempo, penso. Spero. Appena tornerò ad averne abbastanza per respirare tra un impegno e l’altro, chissà, magari spenderò ogni fiato per scribacchiare. Di cattiveria.
Pensavo a quando ero piccola, però. O a quando ero meno grande, che dir si voglia. Quando mi bastava sedermi davanti al Pc – in casa ce n’era soltanto uno, figuriamoci, trovarlo libero era un lusso da non sprecare – perché un flusso di parole mi partisse dalle dita. Storie, personaggi, mille incipit a fronte di poche storie continuate finché non riuscivo più ad andare avanti. Il destino ha voluto che gli unici lavori che io sia mai riuscita a portare a termine siano finiti divorati dalla morte di un hard-disc. Che vogliamo farci, così imparo a non fare copie.
Ma il punto poi qual è? Il punto è che un tempo scrivevo un sacco, e di tutto.
Di tutto.
Iniziavo gialli, romanzi intimisti, storici, fantasy, noir. Ribadisco: di tutto.
Adesso no. Adesso ad ogni storia mi viene da aggiungere un tocco di fantasy, un minimo di magia; quel q. b. di realismo magico di cui la trama potrebbe fare tranquillamente a meno, ma io no, e mi viene da piazzarcelo a forza, perché “perché no?”.
Mi urta, la cosa. Ci sono autori che riescono a scrivere di qualsivoglia genere, che saltano dall’uno all’altro. Non sono molti, beninteso. Mi vengono in mente Joanne Harris, ecco. Georgette Heyer, che ha scritto sia gialli che romanzi storici rosa. O Lansdale, via, che vogliamo non citare Lansdale che mi eccelle nel noir come nel western come nella fantascienza?
E io temo di rimanere intrappolata, a volte. Non come chi ha trovato il suo genere di riferimento e ha deciso di sguazzarci come non ci fosse un domani, che di meglio non può trovare. Piuttosto come chi si adagia su un’abitudine. E non so quale sia il mio caso, ma se un tempo scrivevo di tutto, può anche darsi che quel “di tutto” sia il mio vero campo.
No?
Sono l’unica a farsi di ‘ste paranoie, soprattutto?

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