I miei saggi, utilissimi e ben ragionati consigli di scrittura2 min read
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Nel corso della mia lunga carriera di “vorrei potermi definire quantomeno un’aspirante scrittrice ma negli ultimi tempi non sto concludendo mezzo racconto quindi lasciamo perdere” mi è capitato di incontrare spesso i più svariati consigli di scrittura. Ecco, in questo articolo ho deciso di rendervene partecipi, in modo che possiate trarne beneficio come ho fatto io. Non ringraziatemi.
Dovere.
1. Mai staccarsi dalla sedia. Tenere le chiappe incollate allo scranno fino alla fusione finale tra stoffa ed epidermide.
2. Ma scrivere non può essere un obbligo, una scrittura priva di ispirazione si rivelerà come forzatura nel giro di poche righe, e sarà spiacevole per il lettore quanto per l’autore.
3. Dimenticarsi dell’esistenza di Internet, non abbiamo mai avuto una famiglia, siamo tutti orfani e privi di amici, meglio se apolidi.
4. Ma è necessario anche farsi una vita, una cultura umana, ampliare i propri orizzonti, accumulare esperienze da poter sfruttare come bibliografia pratica.
5. È consigliabile scrivere di ciò che si conosce, di quanto ci è familiare, così da non incorrere in errori grossolani e facilmente intercettabili dai lettori.
6. Ma bisogna scrivere soprattutto di ciò che si ama, in modo che la passione possa passare attraverso le parole e trasmettersi così al lettore, in un rimando emotivo capace di catturarne l’attenzione.
7. Accettare sempre con gratitudine e umiltà i consigli e le critiche di chicchessia, amici, conoscenti, vicini di casa, giornalai, esattori delle tasse. Apprezzare gli sforzi di chi cerca di dare una mano segnalando quanto ritiene inopportuno nelle nostre storie.
8. Ma bisogna stare in guardia da chi cerca di infilare se stesso, coi propri gusti e il proprio stile, nella nostra storia. Diffidare di chi pare troppo entusiasta di aiutarci. Cosa vuole? Chi è lei? Di chi è figlio? La conosco? Giù le mani dal manoscritto o chiamo i gendarmi.
9. Mai iniziare un nuovo romanzo prima di aver concluso il romanzo precedente.
10. Ma no, non bisogna cristallizzarsi troppo su un romanzo che non funziona, si rischia il blocco dello scrittore. Dobbiamo essere in grado di accettare quando una storia rifiuta di andare avanti, metterla da parte e tentare con qualcosa che magari in quel momento ci pare più semplice.
Se siete arrivati alla fine senza invocare su di me le piaghe d’Egitto, forse vi starete chiedendo cosa diavolo volessi dire con questa lista di consigli che continuano a negarsi a vicenda. Assai probabile che ci siate arrivati tra il punto 4 e il punto 5, o che abbiate chiuso con un’imprecazione tra il 6 e il 7.
Il punto è che ognuno ha i suoi metodi, e quello che funziona per qualcuno, bloccherà inesorabilmente un altro. C’è chi si fossilizza sui consigli di scrittura, vi si affida come fossero i comandamenti e ad ogni slancio di ispirazione viene frenato da quello che Capote ha detto in una qualche intervista.
Il mio consiglio, in sostanza, è di fare come vi viene meglio. Fidatevi del vostro istinto. A ognuno il suo.