Come nasce il romanzo in rete – Pagina99 sulle writing community6 min read
Reading Time: 5 minutesarticolo di Paolo Valoppi pubblicato su pagina99
La più nota è Wattpad: 45 milioni di utenti e 250 mila storie pubblicate. Poi c’è 20lines e in Italia Penne Matte. Attraverso queste app molti editori fanno scouting di scrittori per giovanissimi. E trovano talenti da portare su carta. Nelle collane di Mondadori, Rizzoli, Garzanti, Sperling & Kupfer
Considerato lo YouTube delle storie, Wattpad ha avuto un enorme successo soprattutto tra i più giovani, in particolare tra i 13 e i 18 anni, e il suo traffico di lettura avviene per il 90% su smartphone (inizialmente progettata per il Motorola Razr, l’app di Wattpad ha cominciato a fare grandi numeri dal 2007, quando è stato rilasciato il primo modello di iPhone).
«Wattpad è un terreno di sperimentazione», sostiene Simona Casonato, editor di letteratura Young Adult per Mondadori. «Il meccanismo è molto simile a quello di Facebook, carichi un post – che in questo caso è un capitolo di una storia – e aspetti i like e i commenti degli altri». I lettori aiutano gli scrittori nella creazione delle loro storie, nello sviluppo della trama, nella caratterizzazione dei personaggi, e questo processo permette di «testare fin da subito che tipo di seguito può avere una particolare storia».
Molti editori italiani, negli ultimi anni, hanno deciso di fare scouting su piattaforme come Wattpad e puntare su autori che avevano già raggiunto sul web milioni di lettori. Basta fare alcuni esempi di successo: Sabrynex (il suo Over ha avuto 4 milioni di visualizzazioni ed è stato pubblicato in cartaceo da Rizzoli), Cristina Chiperi (con My dilemma is you, edito da Leggereditore, ha raggiunto più di 22 milioni di visualizzazioni e il suo nuovo libro è appena uscito con Garzanti), Xharryslaugh (Gray, portato in libreria da Mondadori, conta circa 10 milioni di visualizzazioni), Blair Holden (che con The Bad boy’s girl è arrivata a 180 milioni di visualizzazioni, mentre la trilogia Bad Boy è stata pubblicata in Italia da Sperling & Kupfer), fino alla capofila degli scrittori nati su Wattpad ed esplosi definitivamente sul cartaceo, Anna Todd (la serie di romanzi After, pubblicata in Italia sempre da Sperling & Kupfer, ha già venduto 5 milioni di copie in tutto il mondo e in estate uscirà il film tratto dal primo capitolo della saga).

Ma le vie degli scrittori amatoriali sono molteplici, e oltre a Wattpad, che ha avuto il merito di semplificare e “socializzare” un sistema di scrittura e lettura che era stato già sperimentato in altre forme, ci sono numerose writing communities che sfornano storie al ritmo di tweet: 20lines, ad esempio, una community per scrittori fondata nel 2012 da Alessandro Biggi, Pietro Pollichieni, Marco Pugliese, Francesco Scalambrino e acquisita nel 2016 da HarperCollins, conta circa 230 mila utenti iscritti (disponibile in 7 lingue) e 15 mila nuove storie pubblicate ogni mese. I testi caricati possono essere al massimo di 7000 battute e di solito sono racconti o poesie, anche se qualcuno prova a scrivere romanzi “a puntate” come su Wattpad. «Al momento 20lines non è una piattaforma su cui si fa scouting letterario», dice a pagina99 Elisa Impiduglia, admin della community fino a marzo 2017. «A oggi, qualche autore si è autopubblicato e qualcuno ha anche pubblicato con una casa editrice. Vedi l’esempio di Alexia Bianchini, che ha iniziato a scrivere su 20lines e ora è edita da Dunwich». 20lines è stata recentemente riconosciuta da Apple tra le Best Social Networking and Books Apps in 96 Paesi e HarperCollins sta pensando di rilanciare la piattaforma con nuovi investimenti.
Un’altra writing community nata in Italia, lanciata nel 2014 e dai numeri più contenuti, è Penne Matte. Con 6600 utenti registrati, più di 1100 storie caricate, Penne Matte dà la possibilità di postare l’anteprima di un’opera e consente ai lettori di scaricarla integralmente in Pdf oppure acquistarla su Amazon o Kobo. «Nella maggior parte dei casi, un autore che pubblica su internet è un autore che vorrebbe pubblicare in cartaceo», afferma Alberto Grandi, fondatore della piattaforma. «Non so se le case editrici fanno scouting su Penne Matte, ma ritengo che il self-publishing in rete sia una grande riserva di talenti che chi lavora nell’editoria dovrebbe tenere costantemente sott’occhio».
A fare concorrenza a Wattpad ci aveva provato anche Amazon, lanciando nel 2014 il proprio esperimento di writing community: Kindle WriteOn. Ma sulla pagina del sito, in una schermata statica e senza troppi dettagli, da poche settimane si legge un desolante «WriteOn by Kindle has closed».
Tra le piattaforme su cui fare scouting letterario e scoprire nuovi autori, oltre alle writing communities e ai siti dedicati alla scrittura (date un’occhiata a EFP Fanfiction, con 500 mila utenti registrati e 480 mila storie caricate), ci sono anche social network come Facebook e Instagram. «In quest’ultimo anno Mondadori ha acquistato tanto da Facebook», racconta Simona Casonato. «Autori come Susanna Casciani, Deborah Simeone e Tommaso Fusari. La Casciani aveva quasi 200 mila follower e un grandissimo seguito». Il rapporto con i follower è uno degli elementi che caratterizza di più gli scrittori nati sul web: spesso sono autori che scrivono da anni sulle proprie pagine, sui propri profili e hanno maturato un grande attaccamento per i propri lettori. «Tante volte sono i lettori stessi a chiedere a questi scrittori che il libro venga pubblicato in cartaceo. È visto come un momento in cui avere finalmente un incontro con il loro beniamino, farsi firmare una copia, ricevere una dedica». Nel caso di Tommaso Fusari, che scrive sulla pagina Facebook Tempi duri per i romantici, i suoi fan hanno addirittura creato un hashtag per sollecitare la pubblicazione del libro: #escistòlibro. «È un movimento inverso, in controtendenza», continua Casonato, «in questo modo vai tu a cercare i lettori attraverso Facebook, Instagram o Wattpad e provi a portarli in libreria». Su Instagram, dove il limite di battute è di 2200 caratteri, alcuni autori hanno cominciato a scrivere brani inediti e a caricare video e fotografie accompagnati da testi; come Antonio Dikele Distefano, nato su Facebook e presente su Instagram con più di 150 mila follower (il suo ultimo libro, Chi sta male non lo dice, è uscito il 22 marzo per Mondadori).
In un’intervista recente Chiara Valerio, scrittrice e direttrice della fiera del libro di Milano Tempo di libri, ha affermato: «Se ci sono storie scritte da alcune starlet italiane di Wattpad che vengono lette da 3 milioni e mezzo di utenti ma sul cartaceo hanno un riscontro minore, vuol dire che stiamo perdendo alcuni lettori, che siamo forse troppo vecchi per capire come leggono». Sincronizzare il passaggio tra digitale e cartaceo, tra lettori online e lettori in libreria è un lavoro quasi impossibile, ma monitorare il modo in cui molti lettori oggi leggono resta fondamentale per l’editoria. Se è vero che al momento la letteratura di maggior successo su piattaforme come Wattpad riguarda il segmento Young Adult (in particolare nei generi fanfiction, fantasy e horror), non è da escludere che in futuro su queste writing communities si potranno trovare testi più letterari e rivolti a un pubblico ancora più ampio. Di certo, come afferma Allen Lau, fondatore di Wattpad, gli scrittori non mancheranno, «perché la gente ama scrivere e continuerà a scrivere per i prossimi 200 anni o per sempre».