6 consigli per scrivere una crime novel3 min read
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1) Non essere noioso
Annoiare è il peggior crimine che un autore possa commettere. Siamo in un genere che, a meno che non si voglia reinterpretarlo (e occhio perché spesso “reinterpretare un genere” è un modo elegante per dire che non si è saputo interpretarlo), richiede dialoghi veloci, azione e colpi di scena. Le digressioni non sono ammesse. Nemmeno quelle macabre attorno alla scena del crimine.
2) Tratta il lettore come un serial killer tratterebbe la sua vittima
Come dicevamo sopra questo genere di letteratura deve intrattenere, anche a scapito dei nervi e del quieto vivere di chi legge. Perché i poliziotteschi negli anni Sessanta e Settanta avevano successo al cinema? Perché pur difettando un certo qualunquismo nel delineare i personaggi (il commissario duro e puro, il giustiziere metropolitano, il serial killer bestiale) nelle loro trame inscenavano una ferocia inaudita che ingaggiava con lo spettatore una prova di nervi (Milano calibro 9, Milano odia la polizia vuole giustizia). Ora, un autore può (deve) essere più sottile nel delineare i personaggi, ma il suo compito è sempre quello di minare le certezze del lettore.

3) Uccidi
Ci vuole un morto. Almeno uno. Altrimenti non staremmo parlando di crime fiction. E la morte deve avere una motivazione precisa perché la soluzione di un delitto combinerà lo studio della scena del crimine a quello della scena umana che ha portato il killer ad agire. Un personaggio che uccide si sente sempre investito di uno scopo nel perseguire tale crimine, a volte nobile pur in modo distorto, altre è puro calcolo, altre ancora non ha intenzione di reprimere la sua natura bestiale. Trovalo e plasma il personaggio su di esso.
4) Cerca dentro di te qualcosa di privato che vuoi trasmettere
Legal thriller, giallo, legal drama, spy story: questi generi, che ricadono sotto la categoria della crime fiction, sono assai popolari e tra i più venduti in libreria. L’Italia è piena di commissari di provincia che risolvono un caso tra una partita a bocce e una chiacchierata al bar così come gli Stati Uniti sono pieni di poliziotti tormentati. Il fatto che questo genere di romanzi siano scritti – almeno nella maggioranza dei casi, ci si augura – da autori che non hanno ucciso, né hanno rischiato di essere uccisi, fa sì che il rischio di una serialità nella trattazione degli stessi temi sia dietro l’angolo. Mi spiego: non essendo io un poliziotto, nello scrivere una storia il cui protagonista è un poliziotto, mi rifarò inevitabilmente a stilemi assunti al cinema o davanti alle serie tv. Per rimanere originali, bisogna trovare qualcosa di privato con cui contaminare la crime fiction. Nel caso di Camilleri, la Sicilia e la passione per la cucina, e nel tuo?
5) Non fare l’americano
Se vuoi scrivere un legal drama, sappi che in Italia non esiste la giuria e i poliziotti, quando arrestano, non sono obbligati a enunciare i diritti dell’arrestato. Insomma, ci sono tanti aspetti legali e burocratici che ruotano attorno a un delitto e si differenziano di Paese in Paese. Fai una ricerca, informati.
6) Non hai il porto d’armi? Comprati un libro!
È lecito pensare che nella tua storia i personaggi useranno delle armi. Anche in questo caso devi informarti. Qual è la pistola di ordinanza della polizia? Una pistola fornita di silenziatore fa davvero poco rumore come succede nei film? Che significa “canne mozze”? Ti consiglio di comprare un manuale di armi per non scrivere inesattezze. Ce n’è uno redatto proprio da un autore noir, Stefano Di Marino: Il manuale delle armi da sparo.