Los Angeles, capitale della crime novel2 min read
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Los Angeles è una città da raccontare a tinte fosche. Non fosse altro per i numerosi autori appartenenti al genere crime che l’hanno descritta magistralmente. Eppure Los Angeles, e più in generale, lo Stato della California, dovrebbe fornire ben pochi sordidi scorci a chi sia interessato agli aspetti oscuri dell’esistenza: siamo in una terra benedetta da una perenne primavera, accarezzata dalle onde dell’oceano e dove il mondo dello spettacolo vive la propria favola dorata. Forse per capirne il lato oscuro, l’unico modo è elencando gli autori che lo hanno portato a galla.
Dashiell Hammett
Ex investigatore, Hammett è l’autore che riscatta la mistery dall’eleganza e lo snobismo britannici per rigettarla sulle strade di San Francisco. È il capostipite dell’hardboiled. Un genere che parla per lo più di violenza e morti ammazzati, ma con uno stile rapido e oggettivo, dal ritmo incalzante. Difatti Hemingway, altro autore dalla prosa semplice, vedeva in Hammett un rivale e per questo lo provocava. Scrisse di lui Raymond Chandler, altro grande autore crime: “Hammett ha restituito il delitto alla gente che lo commette per un motivo e non per fornire un cadavere ai lettori”.
Da leggere: Il falcone maltese.

Raymond Chandler
Più psicologico di Hammett. Qual è meglio dei due? James Ellroy sceglie Hammett e motiva così: “Hammett scrive dell’uomo che aveva paura di essere, Chandler dell’uomo che avrebbe voluto essere”. Sia come sia, Chandler si distingue da Hammett per il virtuosismo letterario, la psicologia e l’etica ferrea incarnata dal suo eroe, Philip Marlowe.
Da leggere: Il lungo addio.
Robert Ferrigno
Cantore dello squallore degli anni Ottanta e Novanta, scrive di una Los Angeles dove ai cowboy sono succeduti i trafficanti di droga, killer e sbirri corrotti, insomma il peggio della specie umana.
Da leggere: Il giorno degli angeli.

James Ellroy
L’erede di Hammett soprattutto dal punto di vista stilistico: la sua prosa è famosa per la rapidità e l’essenzialità con cui costruisce trame. Sembra quasi di leggere il taccuino di un agente che sta prendendo appunti su una scena del crimine col cadavere ancora caldo. Ellroy, oltre che di crime, potrebbe essere considerato autore di romanzi storici: nella sua tetralogia di Los Angeles, racconta la caduta della città degli angeli (e dell’America) dagli anni Cinquanta ai Novanta. Celebre uno dei suoi incipit: “L’America non è mai stata innocente. Abbiamo perso la verginità sulla nave durante il viaggio di andata e ci siamo guardati indietro senza alcun rimpianto“.
Da leggere: American Tabloid.
Michael Connelly
Crudo giornalismo investigativo. I romanzi di Connelly sono cronache dei peggiori incubi metropolitani. E non a caso, il detective che li indaga, in forze presso il LAPD (Los Angeles Police Department) si chiama Bosch, come Hieronymus Bosch, il grande pittore fiammingo di quadri pieni di orribile creature. Qui la partita è una sola: detective depresso e alcolizzato contro serial killer. Chi vincerà?
Da leggere: La memoria del topo.