Venti anni dopo Gioventù Cannibale arriva dalla rete Reflusso Crossmediale3 min read
Reading Time: 3 minutesarticolo di Gabriele Niola per Wired.it
Venti anni fa veniva pubblicato Gioventù Cannibale, una raccolta di racconti pulp scritti da una generazione che, per la maggior parte, avrebbe poi fatto strada nel mondo della letteratura con il medesimo piglio. Storie dure, efferate, che mettevano al centro la violenza e i contenuti meno concilianti, portavano cioè nel mondo della letteratura non tanto gli antieroi ma proprio il male come concetto. Quelle storie e quei mondi erano permeati da ciò che non si trovava nelle pagine stampate in Italia, da un senso di scomodo orrore che era parente del violento e del meschino, del cinico e del disilluso.
Quella stessa visione di mondo che pare senza scampo, con poche prospettive eppure terribilmente vogliosa di ridere, di fare dell’ironia e guardare con ironia ciò che tutto intorno va in malora la si ritrova in Reflusso Crossmediale, antologia che esplicitamente guarda Gioventù Cannibale ma esce adesso per L’Erudita.
Un libro di carta che riunisce diverse personalità del mondo dell’audiovisivo online. Autori, montatori, registi e produttori di webserie ma anche giornalisti della rete, nomi tra il noto e lo sconosciuto che hanno messo in piedi racconti che paiono sceneggiature.
A coordinare il tutto c’è Roberto Venturini, sceneggiatore di Tutte Le Ragazze Con Una Certa Cultura, suo è anche il racconto più breve e surreale, il più paradossale. Accanto a quello si trova una storia di Pinocchio e Geppetto (ma che sembra la storia di un ragazzo qualunque) scritta da Luca Vecchi di ThePILLS, c’è un esilarante resoconto della fine della neutralità della Svizzera di La Buoncostume (gli autori di Il Candidato e Klondike) e una storia di mancati suicidi e morte incombente di Ludovico Bessegato (regista di Il Candidato, autore di Kubrick – Un Storia Porno e Le cose brutte ma soprattutto produttore per Cross Production) e ancora gli autori di #COGLIONENO, editor di Taodue, giornalisti di nera di Mediaset e consulenti per la parte online di RaiFiction.
C’è insomma a scrivere un mondo che sembra molto lontano dallo stile e dalle storie di questi racconti brevi, il che porta ad una doppia sorpresa. Nelle periferie alcoliche e drogate che si scorgono nella raccolta c’è anche la periferia del narrato italiano. Venti anni dopo Gioventù Cannibale, il male non è più un tabù e addirittura anche la televisione italiana negli ultimissimi tempi sembra averlo scoperto. Il male per il male, il male eretto a protagonista, raccontato per quello che è senza dover edulcorare nulla. Paradossalmente è la rete ad essere in ritardo. Priva di remore quando si tratta di lavorare sui registri umoristici, arrivata ad essere capace di partorire una parte sostanziale della commedia che travasa in tv e al cinema, ma ancora lontana dai contenuti più duri.
Per questo Reflusso Crossmediale si presenta come un esperimento non solo originale e sorprendente ma necessario, perché comincia dalla pagina scritta ad ampliare lo spettro del raccontabile e lo fa a partire dalle persone che meglio lo possono fare oggi.
Se le webserie, ma in generale l’audiovisivo, in rete ha avuto fin dall’inizio un problema di scrittura più che di messa in scena, questa raccolta di L’Erudita colma un gap essenziale, è un breviario di sinossi e trattamenti, di pagine di dialogo e spunti per cambiare (di nuovo) un pochino le cose.
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