Il padre e lo straniero di Giancarlo De Cataldo – recensione1 min read
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Voto: 7,5

Di cosa parla?
Il romanzo vede come protagonista Diego, un impiegato ministeriale, padre di un bambino disabile. Nell’ististuto dove suo figlio è seguito c’è un altro bambino,Yusuf. Il padre di Yusuf è Walid, un uomo distinto di origine mediorientale. I due padri diventano presto amici e il loro legame si consolida col tempo. Non viene rivelato nulla della vita privata di Walid rendendone la figura misteriosa e piena di fascino. In compenso Diego attraverso questa amicizia trova un po’ di evasione dalla quotidianità e tramite Walid conoscerà una Roma a lui sconosciuta, piena di luoghi segreti. Un giorno Walid scompare. Diego ben presto viene contattato dai servizi segreti che sono sulle tracce dell’amico. Cercherà di ritrovarlo superando i suoi stessi limiti di uomo tranquillo con una vita regolare ed entrando in contatto con personaggi loschi, affrontando situazioni pericolose sfidando addirittura gli stessi servizi segreti.
Commento:
Tutta la narrazione è avvincente e la lettura risulta molto scorrevole come ci si aspetta da un buon romanzo poliziesco, ma in questo caso l’autore travalica questa formula classica soffermandosi sul lato umano del protagonista con le sue paure, i suoi valori e i suoi desideri. All’interno del thriller si trova dunque anche una bella storia di amicizia tra individui appartenenti a culture diverse ma estremamente solidali l’uno con l’altro per una situazione famigliare simile.
Citazione:
Walid dice che i bambini come Yussuf hanno bisogno di due padri, perché uno non basta quando si è così indifesi. Lui è tuo amico, ed è anche padre di tuo figlio. E tu sei suo amico e sei anche padre di Yusuf. Perciò lui sarà al tuo fianco quando avrai bisogno di lui.