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La libreria nascosta di Lost, i romanzi comparsi nella serie tv4 min read

30 Luglio 2016 4 min read

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La libreria nascosta di Lost, i romanzi comparsi nella serie tv4 min read

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Quali sono le letture predilette da J. J. Abrams? Per scoprirlo, un buon modo è rintracciare i romanzi di cui direttamente o indirettamente si parla in Lost, la serie tv da lui creata insieme a Damon Lidelof e Jeffrey Lieber.
Partendo dai nomi che i protagonisti si scelgono, di sicuro Le avventure di Tom Sawyer di Mark Twain. James Ford, l’ex galeotto che all’inizio della serie tv risulta assai restio a integrarsi con la comunità, è conosciuto appunto come Sawyer.
Questo personaggio, oltre ad adottare un nome letterario, diventa veicolo di comunicazione tra sceneggiatori e pubblico, in quanto lo vediamo spesso con un libro tra le mani.

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Nella stazione del Cigno, presso la branda di Sawyer, notiamo il thriller After All These Years, di Susan Isaacs, autrice mai tradotta in Italia. Altro romanzo che troviamo tra le mani di Sawyer è Are You There God? It’s Me, Margaret di Judy Blune, anche lei sconosciuta ai lettori italiani; una storia Young Adult che parla di religione. Ennesimo libro che appartiene a Sawyer e la cui presenza notiamo quando Ben fruga nella sua tenda, è L’eletto di Chaim Potok, autobiografia del giovane figlio di un rabbino. Sawyer, nella terza stagione, quando, durante il flashback, si trova in carcere, legge Uomini e topi di John Steinbeck. Questi libri sono, apparentemente, poco pertinenti alla natura di Sawyer, a parte l’ultimo, e solo alla lontana – più nei titoli che nelle trame – al plot della serie tv. Che fossero un modo di disorientare i telespettatori?
Sganciandoci dal personaggio, la stazione Lanterna della Dharma, in inglese The Lamp Post, è un chiaro riferimento alle Cronache di Narnia di CS Lewis, dove una lanterna segna il confine tra il mondo fuori dall’armadio e quello oltre, Narnia, per l’appunto.

TheLampPost
Altri libri rintracciabili qua e là, sono:
Alice nel paese delle meraviglie e Alice attraverso lo specchio di Lewis Carroll
Nella prima stagione, John Locke incoraggia Jack a proseguire la ricerca del suo defunto padre, Christian Shephard, visto nel bosco, chiamando la visione “coniglio bianco”. Un vero e proprio coniglio bianco compare nella terza stagione, quando un giovane Ben usa l’animale per verificare che il recinto di sicurezza sia disattivato. Il coniglio bianco è anche il simbolo di una delle stazioni della Dharma.
TheLookingGlass
Il meraviglioso mago di Oz di L. Frank Baum
Nella terza stagione, Locke accusa Ben di essere l’uomo dietro la tenda, chiaro riferimento al romanzo. La protagonista del libro, Dorothy Gale, ha uno zio chiamato Henry e Ben, quando viene catturato dai sopravvissuti, dice di chiamarsi Henry Gale e sostiene di essere arrivato sull’isola con una mongolfiera, lo stesso mezzo con cui il mago arriva a Oz.
La bibbia
La Bibbia è un riferimento continuo nella serie tv. Fornisce nomi ai personaggi (Jacob, Adamo e Eva, i due scheletri trovati nelle grotte) e il titolo di episodi come Exodus e Fuoco e acqua. Mr Eko è senz’altro un personaggio dallo spessore biblico, la sua visione religiosa, influenzata dal passato di violenza che ha attraversato, sembra appartenere più al Vecchio testamento che al Nuovo. Egli cita il Il salmo 23 – che dà anche il titolo al 35esimo episodio dell’intera serie – prima di essere ucciso dal fumo nero.

I fratelli Karamazov di Fyodor Dostoyevsky
Ben legge il libro durante il suo periodo di prigionia, quando i sopravvissuti ancora non conoscono la sua identità e lo hanno rinchiuso in una delle stazioni.
Comma 22 di Joseph Heller
Nell’episodio intitolato come il romanzo di Heller, Desmond Hume ne trova una copia tra le cui pagine è nascosta una foto di sé e il suo amore perduto, Penny Widmore.
Ogni cosa che s’innalza deve ripiegare di Flannery O’Connor
Autrice di racconti brevi e romanzi che hanno fatto la storia della letteratura americana del Novecento, troviamo la O’Connor, il cui cattolicesimo segnò la sua poetica, tra le mani di Jacob, poco prima che Locke cada dall’ufficio di suo padre, da uno degli ultimi piani di un grattacielo, e muoia… per poi essere resuscitato dal “tocco magico”. Ma si tratta di vera resurrezione?
MARK PELLEGRINO, TERRY O'QUINN (BACKGROUND)
Odissea di Omero
Chissà se Abrams e gli sceneggiatori hanno davvero letto il capolavoro della letteratura greca. Fatto sta che la storia di Ulisse fornisce la base di Lost come, a ben vedere, di qualsiasi prova narrativa che gli è successiva. Anche in Lost, come nell’Odissea, il flashback è fondamentale nella costruzione della trama. Inoltre la donna che ama Desmond e lo attende, fiduciosa in una loro (ri)unione, si chiama Penny, diminutivo di Penelope.
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Cuore di tenebra di Joseph Conrad
Come ha scritto Paolo Armelli su Wired.it in un articolo che tratta proprio il tema dei libri comparsi in Lost: “Il cuore di tenebra è quello Jack continua a scorgere nella sua amata Kate, mentre in due occasioni Locke e Hurley vengono paragonati all’oscuro protagonista del romanzo, il colonnello Kurtz, rispettivamente da Sawyer e Charlie. La mancanza di un punto di vista lineare e affidabile nella narrazione, il continuo capovolgimento della leadership e i grandi contrasti fra i personaggi (e fra i naufraghi e gli Altri) sono temi che accomunano la serie al romanzo“.

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