Le tante facce di Hitler, dal fumetto a "Lui è tornato"2 min read
Reading Time: 2 minutesChi era Adolf Hitler?
Difficile rispondere. Da un lato lo si identifica immediatamente come “uomo malvagio” icona di tutto ciò che c’è stato di marcio nel secolo scorso; dall’altro, proprio a causa delle sue azioni, della sua folle ideologia, riesce difficile catalogarlo clinicamente.
Era uno psicopatico? Un nevrotico?
Di sicuro è un personaggio che non smette di tormentarci e ci costringe a interrogarci sulla natura umana.
Hitler è anche la chiave di volta di numerosi registri narrativi dal parodico al distopico-fantascientifico.
Recentemente sono usciti due romanzi che “giocano” con il suo personaggio.
Il primo è Lui è tornato (Bompiani), bestseller dell’autore tedesco Timus Vermes che racconta il risveglio di Hitler nella Berlino odierna al momento in cui lo stesso aveva tentato il suicidio nel suo bunker, nel 1945. Hitler vaga disorientato in una Germania stanca degli extracomunitari, della crisi finanziaria, assuefatta alla tecnologia digitale, e col suo comportamento anacronistico e al contempo capace di suscitare reazioni su temi dell’attualità, diventa un personaggio mediatico, sfondando su YouTube.
Il secondo è Wolf (Frassinelli), di Lavie Tidha. Qui siamo in piena distopia. L’autore immagina una Germania invasa dai comunisti, e Hitler fuggito in Inghilterra ove svolge la professione di detective. Tidha, più che sul personaggio in sé si concentra sul contesto storico e si “diverte” a mescolare personaggi veri e fittizi creando uno scenario verosimile anche se ipotetico, dove razzismo e fascismo riescono comunque a emergere.
Ci sono, poi, altri romanzi che hanno stravolto il personaggio di Hitler. Tra le più celebri:
Il signore della svastica di Norman Spinrad dove si immagina un Hitler emigrato negli Usa dove diventa un autore di fantascienza. L’opera, bandita diversi anni in Germania, è in realtà una satira del nazismo.
Hitler di Giuseppe Genna, biografia romanzata in cui si cerca di dare una spiegazione psicologica del personaggio.
I ragazzi venuti dal Brasile di Ira Levin dove si immagina un medico nazista rifugiato in Brasile che crea 94 cloni di Hitler.
Poi, ovviamente, il personaggio è passato attraverso innumerevoli filtri nella cultura di massa dal fumetto all’arte post moderna.
Per chi non avesse voglia di leggere il pur bel libro di Timus Vermes, Netflix ha reso disponibile da pochi giorni la versione in video. Un film non all’altezza del romanzo ma che ne coglie comunque la satira.