I romanzi della Ferrante diventeranno una serie tv2 min read
Reading Time: 3 minutesarticolo di Paolo Armelli per Wired.it
Non si può negare che Elena Ferrante sia ormai il caso letterario degli ultimi anni. Oltre alle vendite, all’interesse mediatico e alle polemiche sull’anonimato, colpisce la sua rilevanza internazionale e l’attenzione che ogni evoluzione di questo “progetto” comporta. Notizia di ieri, ad esempio, è che dalla tetralogia The Neapolitan Novels (così negli Stati Uniti è definita la saga originata da L’amica geniale) sarà tratta una serie televisiva.
Una produzione per cui si cercano partner internazionali (analogamente a quanto successo per The Young Pope, diretto da Paolo Sorrentino e prodotto da Wildside con Sky, Canal+ e HBO) e che è destinata ad accrescere la fama internazionale delle vicende delle due amiche napoletane Elena e Lila. In molti si chiedono a questo punto cosa ci sia da aspettarsi da questa trasposizione.
Le case produttrici, Wildside e Fandango, sono state coinvolte negli anni scorsi in progetti apprezzati a livello mondiale, come Gomorra, trasposizione dell’opera di Saviano realizzata per Sky. Nel frattempo Wildside ha annunciato che lavorerà anche ad altre due serie di stampo letterario, una tratta da Limonov dello scrittore francese Emmanuel Carrère e l’altra dal romanzo apocalittico Anna di Niccolò Ammaniti. L’altro produttore, la Fandango di Domenico Procacci, ha da sempre avuto molta attenzione alle proposte letterarie, tanto da avere una propria casa editrice. La qualità e il rispetto per i romanzi di Ferrante dovrebbero in qualche modo essere assicurati.
Questa l’intenzione dello stesso Procacci: “Stiamo lavorando alla proposta su L’amica geniale da due anni. Sono fiducioso che faremo qualcosa di grande e di molto rispettoso dell’opera originale e della nostra cultura“. La notizia fondamentale è che la stessa Elena Ferrante sarà coinvolta nella supervisione dell’intero progetto, che probabilmente si svilupperà in quattro stagioni da otto episodi ciascuno. La casa editrice e/o, che con la sua succursale americana Europa Editions porta in libreria questi titoli, contattata da Wired ha espresso riserbo sul progetto, ma anche un’attesa molto fiduciosa: “Ci lavoriamo da tanto, anche se ci vorrà un po’ prima di vederla sugli schermi“.
E il pubblico? Su Twitter, soprattutto sul lato americano dell’Atlantico, l’entusiasmo è alle stelle: la fanbase di Ferrante ha già dimostrato di essere estremamente ricettiva ed entusiasta riguardo ad ogni iniziativa legata all’autrice. C’è chi si auspica una colonna sonora di Morricone e perfino una serie di bambole per il merchandising. In Italia, invece, domina soprattutto l’orgoglio per un “prodotto nazionale” che sarà esportato sul mercato globale, mentre è già partito una specie di toto-casting. Il nervosismo legato al solito pregiudizio “era meglio il libro” è per ora sotto controllo (e comunque siamo sicuri che i libri rimarranno migliori, ma ciò non toglie che la serie possa essere buona) . Per ora un dato è certo: la Ferrante Fever è sempre più alta.
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