blog di Alberto Grandi
Articoli

Ma i nuovi cinque libri di JD Salinger?4 min read

23 Dicembre 2015 4 min read

author:

Ma i nuovi cinque libri di JD Salinger?4 min read

Reading Time: 4 minutes

jd_salinger
Un paio di anni fa, quando era uscito nei cinema il docu-film su  JD Salinger intitolato Salinger e diretto da Shane Salerno – il quale alla raccolta di documenti e testimonianze sull’autore più elusivo del Novecento aveva dedicato dieci anni della sua vita – erano emersi due fatti che avevano catturato l’attenzione dei media e dei fan: Salinger aveva continuato a scrivere per tutta la vita; ai suoi eredi testamentari – il figlio e la moglie – veniva lasciata facoltà di pubblicare ben cinque libri in un periodo tra il 2015 e il 2020.

Ora, Salinger è famoso per due motivi, sostanzialmente: aver scritto Il giovane Holden, uno dei romanzi più letti e discussi del Novecento, e aver smesso di pubblicare ed essersi nascosto agli occhi del mondo fino alla sua morte.
L’ultima sua pubblicazione – intitolata Hapworth 16, 1924, apparsa sul New Yorker – risale al 1965, poi basta. Più niente. Di Salinger in libreria non si è visto nulla.
L’idea di cinque libri postumi era esaltante. Tra l’altro, sempre stando al docu-film di Salerno, si trattava di libri che da una parte approfondivano le tematiche già conosciute dell’autore, dall’altra ne allargavano altre solo sfiorate durante la sua produzione.
I cinque libri consistevano in: un romanzo sulla storia d’amore tra un soldato americano e una donna tedesca e della facoltà telepatica dei due di comunicare; un romanzo breve in forma epistolare di un soldato americano che racconta la sua esperienza durante la guerra, il rapporto con i civili dei paesi occupati; un libro di favole alternate a commenti ispirati alla religione Vedanta; altri racconti sulla famiglia Glass che ne completano l’antologia; una versione riveduta e corretta di un vecchio racconto, The Last and Best of the Peter Pans, che insieme ad altri testi dovrebbe completare la figura di Holden Caufield (il protagonista del Giovane Holden) e della sua famiglia.

cinque-motivi-per-non-leggere-il-giovane-holden
Bene, il 2015 sta per finire e di questi libri non si è vista nemmeno l’ombra. Come mai? Se fossi nel figlio o nella vedova Salinger, forse con un po’ di cinismo, cercherei di pubblicare questi lavori quanto prima o comunque di fornire anticipazioni di modo da accrescere la curiosità dei lettori e piazzarli bene sul mercato. Del resto Salinger è morto e le disposizioni che egli ha lasciato li autorizzerebbero ad agire in tal senso. Come mai i cinque libri di Salinger continuano ad essere un’ipotesi sempre meno probabile, col passare del tempo?
Io ho una mia idea in proposito che non si basa sui fatti, ma solo sulla conoscenza, mi permetto di dire abbastanza approfondita, dell’autore.
Io credo che Salinger, come autore, sia maturato in modo splendido solo in un romanzo, Il giovane Holden (1951). La sua produzione precedente, ovvero i racconti e il romanzo breve The Inverted Forest, sono delle prove letterarie di grande talento a tratti riuscite a tratti immature. Tra le più riuscite ci sono sicuramente i racconti Un giorno ideale per i pesci banana (1948), L’Uomo Ghignante (1949), Per Esmé: con amore e squallore (1950); ci sono poi i primissimi racconti pubblicati in un’antologia intitolata I giovani, dove Salinger è ancora acerbo sebbene già dimostri di essere un autore più che promettente. In queste e altre opere Salinger si sta formando. La sua bravura nei dialoghi, nella caratterizzazione dei personaggi, toccherà l’apice, come già detto, col suo capolavoro, Il giovane Holden.
La produzione successiva al romanzo segna una trasformazione nella sua poetica, che io però stenterei a definire evoluzione. Tranne il racconto Un giorno ideale per i pesci banana, le opere che riguardano la famiglia Glass non toccano i vertici del Giovane Holden, ma nemmeno di un romanzo breve bellissimo, per quanto imperfetto, come The Inverted Forest (1947). Con i Glass, Salinger smette di parlare ai lettori per parlare solo a se stesso, o con Dio. Molti critici hanno accusato la famiglia Glass di essere poco credibile, troppo problematica e geniale, e la prosa di Salinger eccessivamente imbevuta di teologia a scapito della vita vissuta. Altri sostengono che scrivere dei Glass, inventarsi una famiglia numerosa piena di figli affettuosi e talentuosi, sia stata per Salinger una forma di terapia, una compensazione allo stress post traumatico accusato durante la guerra e mai del tutto superato. In ogni caso, quando la scrittura diventa terapia o preghiera, non ha più necessità di essere pubblicata, divulgata, anzi, riesce meglio in forma privata, e forse questo spiega i 50 anni di assenza dalle librerie.
Noi però siamo lettori. L’arte c’interessa nel momento in cui stabilisce un contatto tra gli uomini, in cui la soggettività dell’autore si fa oggettiva, diventa discorso comune. Dunque, giudicando con questi parametri – gli unici, a conti fatti, se parliamo di letteratura – le opere successive al Giovane Holden, non possiamo vederle che come una parabola discendente. La prosa di Salinger, dal racconto Teddy in cui già si nota l’interesse dell’autore per la religione orientale e la teologia comincia a prevalere sull’arte, ad Hapworth 16, 1924, si è fatta sempre più tortuosa, oscura, ma, soprattutto, inverosimile. Infine il silenzio.
La mia tesi è che il silenzio è meglio che rimanga tale e che forse della stessa opinione sono gli eredi testamentari. Le opere postume dell’autore sono scritti che riguardano lui solo, non i lettori. Sono opere artisticamente mancate, come alla fin fine lo è stata l’ultima pubblicata, Hapworth 16, 1924.
Ecco perché i nuovi cinque libri non vedranno mai la luce, perché è meglio che non la vedano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Su questo sito web utilizziamo strumenti di prime o terze parti che memorizzano i (cookie) sul dispositivo. I cookie vengono normalmente utilizzati per consentire il corretto funzionamento del sito (technical cookies), per generare rapporti sulla navigazione (statistics cookies). Possiamo utilizzare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti a offrirti un’esperienza migliore.