There di Loenardo Patrignani – recensione di Simone Bolassa2 min read
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Voto: 7,5
Di cosa parla?
“…di fiori…un minuto…” queste sono le ultime parole di Dalia a sua figlia Veronica prima di morire vittima di una rapina in banca.
Da quel giorno la vita della giovane Veronica è cambiata, tira a campare, le sue giornate trascorrono fra il suo lavoro nella sala scommesse e il monolocale in affitto a Milano.
Un giorno però accade qualcosa di strano, Veronica sogna di ritrovarsi nel bel mezzo di un incendio alla pompa di benzina vicino casa sua. Il giorno seguente Veronica vedrà che quanto aveva sognato è diventato fatto di cronaca al tg della sera. Inizia così ad avere visioni particolari che scopre poi essere esperienze ai confini della morte. Decide di conoscere il dottor Laera, che è il massimo esperto in materia, e del suo giovane e brillante allievo Samuele . Veronica spinta dalla smania di rivedere sua madre si vedrà divisa fra situazioni borderline nel mondo reale ed esperienze sensoriali nel mondo del suo inconscio entrando in una dimensione che travalica i confini naturali dello spazio/tempo.
Commento:
There è un luogo o meglio una dimensione lontana dove spazio e tempo sono dei concetti relativi e tutto è luce e consapevolezza. Detta così potrebbe essere un libro new age ma invece è un thriller che esplora una dimensione diversa e suggestiva parlando delle esperienze premorte. La storia tratta un argomento poco conosciuto e l’autore combina una buona padronanza della materia,frutto probabilmente di un certosino lavoro di ricerca, con l’uso sapiente della narrazione mettendo al centro la storia e la sua protagonista.
Tutto il romanzo viene narrato in prima persona e così l’autore si cimenta a esprimere il punto di vista di una ragazza di 19 anni che si divide fra gli impulsi di una ragazzina, il trauma di una perdita e la donna che sta per diventare.
In entrambi i casi era facile cadere nel banale e assumersi il rischio di esplorare due mondi così diversi e vincere la sfida dimostra invece una buona maturità dell’autore.
Citazione:
Il mio destino è sopra di me. O accanto a me. O dentro