E la fantascienza greca come se la passa?4 min read
Reading Time: 3 minutesIn questi giorni si parla molto di Europa. Il caso della Grecia e il referendum a cui Tsipras ha chiamato il suo popolo hanno avuto, se non altro, il merito di riportare il discorso della Comunità Europea su temi più umani. Che sono i temi che alla fine contano e da cui bisognerebbe sempre partire e terminare. Mai come oggi è chiaro che se l’Europa si riduce unicamente a una questione di banche e fiscal compact, sarà un’occasione persa. Perché l’Europa, come scrisse Kundera – uno degli autori che più si è sforzato di esplorarne l’identità – è “il massimo della diversità nel minimo dello spazio”. Cioè, un coacervo di culture e religioni. L’Europa è anche la culla della letteratura occidentale in generale e, in particolare, come ha più volte ribadito lo stesso Kundera, del romanzo. Ecco perché, secondo me, per risvegliare l’idea di Europa, non sarebbe male parlare della sua letteratura e di ciò che offre a livello di autori contemporanei, distaccandoci dalla logica editoriale dei best seller mondiali (per certi versi “fredda” e spietata come quella dei banchieri europei).
Rimaniamo ancorati alla fantascienza, genere che stiamo trattando in quesi giorni, anche per via del contest #RaccontiDistopici. Forse non tutti sapete che in rete c’è un portale dedicato alla fantascienza del vecchio continente, Europa Sf. Si tratta di un network che menziona premi ed eventi letterari come l’Archipelacon, una convention sulla letteratura fantasy e sci-fi dei paesi nordici che si tiene in Finlandia, o il Bulgacon, convention di sci-fi in Bulgaria. Come segnalato da Fantascienza.com, Europa Sf ultimamente si è interessato alla Grecia in termini di letteratura di genere.
La Grecia – scrive il sito di Delos Network riassumendo un passaggio di Europa Sf – “ha un vivace fandom e tanti lettori. Ma gli autori greci solo molto raramente sono riusciti a uscire dai loro confini, soprattutto a causa della barriera linguistica. Il mercato sembrava fiorire nei primi anni 2000, ma poi, dopo il 2009, la crisi lo ha stroncato, come ha stroncato tutta l’economia greca (ha fatto enormi danni anche all’editoria italiana, del resto). I grossi editori hanno ridotto le pubblicazioni tagliando la fantascienza, i piccoli editori sono spariti, l’unica rivista,9, che pagava autori e traduttori ha chiuso“.
Nell’articolo di Europa Sf per avere numi sullo stato della fantascienza nell’Ellade contemporanea si fa riferimento alla professoressa Domna Pastourmatzi dell’università Aristotele di Salonicco, americanista e femminista. Nel leggere l’intervista, la brutta notizia è che in Italia non ci sono autori di fantascienza greci tradotti. Se uno vuole informarsi, scoprirli, deve cercarli col lanternino nei meandri delle traduzioni inglesi. Rimanendo ancorati al fantastico, un’antologia di un qualche interesse è The Dedalaus Book of Greek Fantasy, che raccoglie trenta racconti brevi di genere fantasy, alcuni dei quali contengono temi cari alla fantascienza come il viaggio interplanetario. Si tratta, però di scritti di autori classici prestati al fantasy e al sci-fi, e difatti, tra quelli citati sul profilo di Amazon, ho trovato Alexandros Papadiamantis, autore dell’Ottocento di cui avevo letto due racconti, belli, realistici (un po’ mi ricordavano il Verga delle novelle), ma quanto di più lontano dalla fantascienza.
Altro testo in inglese che può darci un’idea della fantascienza greca è l’antologia pubblicata nel 2007 The SFWA European Hall of Fame: Sixteen Contemporary Masterpieces of Science Fiction from the Continent, che raccoglie “sedici capolavori della fantascienza del vecchio continente” tra cui Athos Emfovos in the Temple of Sound di Panagiotis Koustas, autore contemporaneo, anch’egli ignorato in Italia. Il problema della fantascienza greca, stando sempre alla Pastourmatzi, è che è schiacciata dalla letteratura mainstream oppure dello stesso genere ma prodotta da autori stranieri e lo stesso vale per il fantasy. Insomma, si tratta dello stesso problema di cui soffre la letteratura di genere italiana. Per delinearne un profilo storico, bisogna allargare il campo all’ambito più generico della letteratura fantastica; qui è stato prodotto un testo che è tutt’oggi, secondo la Pastourmatzi, il punto di partenza principale per chi vuole affrontare il tema: To Elliniko Fantastiko Diigima (The Hellenic Fantastic Short Story) di Makis Panorios.
L’articolo qualche nome di autore greco di fantascienza, comunque, lo fa: oltre al già citato Koustas, Diamantis Florakis, autore di Epistrofi sto Mellon (Return to the Future: A Transcendental Novel), George Papadoupolos; ci sono poi una serie di autori più recenti, ma non tradotti in inglese se non per qualche racconto breve: Michalis Antonopoulos, Alexia Athanasiou, Giorgos Balanos, Iro Giannopoulou, Dionysis Kalamvrezos, Andreas Doupas, Makis Panorios, Giannis Vatzias, Anthippi Fiamou, and of course Diamantis Florakis. Tra i più validi della nuova generazione: Vaso Christou, Panagiotis Koustas, Michalis Manolios, Nikos Mantis, Dimitris Vanellis, Thanasis Vembos, and Nikos Vlantis.
Per chi volesse approfondire l’argomento fantascienza e Grecia su Internet, qui un lungo scritto della stessa Pastourmatzi.