"Satori", Don Winslow – recensione Simone Bolassa2 min read
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Voto: 8,5
Ci faresti un film?
Assolutamente sì e mi risulta che ci stiano lavorando con nomi di alto livello (DiCaprio).
Di cosa parla?
Il “go” è un gioco giapponese simile agli scacchi ma più complesso. Nikolaj Hel ne è un profondo conoscitore ed è attraverso la proiezione di una scacchiera mentale che riesce a trovare le soluzioni e la strategia più adatta ai problemi che deve affrontare nella sua missione. Siamo nell’autunno del 1951, Hel si ritrova prigioniero degli americani e la CIA gli offre la libertà se ucciderà l’alto commissario sovietico a Pechino, Juri Vorosenin. La missione è suicida ma Hel viene scelto in quanto è maestro di Hoda Korosu, un’arte marziale che gli permette con pochi colpi precisi e violenti di uccidere a mani nude chiunque, inoltre conosce 6 lingue ed ha affinato un sesto senso che lo avverte dell’imminente pericolo.
Queste caratteristiche lo rendono un killer perfetto.
Per la missione dovrà cambiare identità e diventare un trafficante di armi francese perciò viene addestrato dall’agente Solange, una ex prostituta francese di rara bellezza. I due si innamoreranno, ma Hel non saprà mai se riuscirà a rivederla.
Gli intrighi internazionali costringeranno Hel ad un’avventura che passa dalla grigia e invernale Pechino di Mao a una più solare ed estiva Saigon antecedente all’arrivo dei Viet Cong.
In tutto questo caos chissà se Hel riuscirà a vedere il Satori ossia la comprensione della vita come realmente è.
Commento
Un romanzo che a titolo personale mi è piaciuto moltissimo, pur essendo partito da una Pechino triste e rigida dove si avverte che al protagonista manca una certa libertà di movimento, ci si trova poi immersi in una storia piena di colpi di scena sapientemente messi assieme per fare emergere una strategia che solo un esperto giocatore di go può mettere in piedi. Questo romanzo oltre a essere avvincente riesce a spiegare a un occidentale una parte del mondo asiatico in maniera delicata ed equilibrata quasi come se si riflettesse il punto di vista di un orientale o meglio di un occidentale educato da un giapponese come appunto è Nikolaj Hel.
Citazione
“Quando uno è pronto a morire, il problema è risolto. Resta solo da considerare l’azione. Quindi pensa al successo perché l’insuccesso non ha bisogno di riflessione per attuarsi.”