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"Raccontami ancora di noi" – recensione di Sabrina Guaragno5 min read

29 Maggio 2015 4 min read

"Raccontami ancora di noi" – recensione di Sabrina Guaragno5 min read

Reading Time: 4 minutes

Titolo: Raccontami ancora di noi
Autore: Giulia Besa
Genere: sentimentale
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Prezzo: 14,90

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Avevo grandi aspettative su questo romanzo: dopo aver letto la quarta di copertina mi aveva incuriosito molto la prospettiva di una storia d’amore che coinvolgesse tra i suoi protagonisti anche uno scrittore, per di più il preferito della ragazza dal cui punto di vista il libro è scritto.
Lei è Caterina De Medici, una ragazza normale, timida, insicura, con un lavoro poco soddisfacente e la passione per i libri e la letteratura.
Lui è uno scrittore di successo, Robert Della Rovere, bello, affascinante, inavvicinabile. E, ovviamente, il suo scrittore preferito.

Il loro primo incontro avviene durante una presentazione dell’ultimo libro dello scrittore, e lui rimane folgorato dalla bellezza di lei, ma soprattutto dal libro che gli ha portato per l’autografo: non uno degli ultimi suoi romanzi, ma uno dei primi di cui esistono ancora poche copie e che lui pensa sia uno dei suoi scritti migliori.
Da allora Robert tenta in ogni modo di conquistarla, ma il suo carattere è difficile, e ancor più difficile è pensare che non la stia prendendo in giro, visto che lui è così ricco, bello, affascinante, e lei è invece così “banale” e insicura.

I presupposti c’erano tutti, le prime pagine sono state molto piacevoli. Il modo di scrivere è abbastanza scorrevole, forse un po’ ridondante, ma anche ricco di metafore graziose.
Poi ho incominciato a percepire una sorta di sensazione di déjà vu.
Non leggo molti romanzi romantici, anche se amo le storie d’amore, specie quelle scritte bene e i cui personaggi sono originali, si tengono testa e sanno farsi valere. Purtroppo, da questo punto di vista sono rimasta delusa.

Il personaggio di Caterina è molto semplice, un po’ scontato, troppo insicuro fino a irritare i nervi, anche se in un buon contesto poteva anche funzionare, se fosse stato mantenuto con più coerenza. Durante il romanzo sembra evolvere, ma a scatti, senza un senso preciso, e in definitiva solo e soltanto in relazione a Robert.
I personaggio di Robert avrebbe avuto più credibilità se le continue attenzioni che rivolge a Caterina solo per un piccolo gesto non fossero così sproporzionate rispetto al disprezzo che prova per tutte le altre donne, specie le sue ex e le sue fan sfegatate.

E poi, seriamente? Uno scrittore, per metà americano e per metà italiano, così ricco da permettersi di sperperare denaro in regali, hotel e casinò neanche fosse a capo di una multinazionale? È poco credibile.
Non ho potuto fare a meno di ripensare a due saghe molto famose i cui protagonisti somigliano anche troppo a Caterina e Robert, escludendo solo la sfera della scrittura e del mestiere di lui: 50 sfumature di grigio e Twilight.

Le somiglianze tra Caterina e le protagoniste femminili dei due titoli appena citati, e quelle tra Robert con Edward e il signor Gray sono non solo accennate ma lampanti. Caterina, proprio come Bella e Anastasia, è insicura fino allo sfinimento, è timida, è “normale” rispetto alla sua controparte maschile ed è in definitiva, povera, specie se messa a confronto con Robert.
Stessa cosa per lui: Robert è bello, affascinante, ricco, famoso, ambito da molte donne.

E come nelle due saghe stralette e stravendute, la controparte femminile Caterina è portata a chiedersi “come mai ha scelto una ragazza normale come me?”.
C lo chiediamo un po’ tutti.

SPOILER ALERT
Stesso schema di azione: Robert la nota, la trova “diversa”, lei non capisce perché e pensa di star venendo presa in giro. Si abbandona a lui, viene ferita, ma alla fine c’è il tanto agognato happy ending. C’è persino un po’ di sesso, nonostante non sfiori minimamente i livelli di 50 sfumature. Robert non è un vampiro, ma spesso lei lo paragona ad una creatura della notte che succhia sangue: tutto torna, insomma.

Molti particolari mi hanno ricordato queste due saghe: dai personaggi un po’ eccentrici amici di Caterina, ai soliti “terzi incomodi” che cercano di separarli. Lei decide di abbandonarsi totalmente ad un uomo che sa che la farà soffrire: c’è poco di eccitante in una storia dove lui la insegue e la corteggia, pretendendo di decidere quasi tutto, e lei fa finta di tirarsela solo e soltanto per poi caderci con tutte le scarpe.

Il romanzo si fa più interessante verso la fine, quando i due finalmente si mettono insieme in pianta stabile, e devo ammettere che quegli ultimi capitoli mi hanno fatto tirare un sospiro: lei sembra finalmente aver guadagnato un po’ di autostima, anche se non è solo un uomo conquistato e un completo firmato ricevuto in dono che dovrebbero rendere una donna orgogliosa di se stessa.

Verso la fine, ecco un nuovo crollo. Caterina cade in una trappola tesa da una ex di Robert e lo lascia, pensando che tutto quello che hanno vissuto insieme fosse frutto di un gioco, e che lui la stesse prendendo in giro. Avrei voluto urlare. Tutta quella autostima guadagnata, e poi lei si va a fidare della ex di lui? E non gli dà neanche l’occasione di spiegare!
Fortunatamente, tutto si risolve e i due ritornano insieme durante una scena che in qualche modo replica in maniera dolce e malinconica il momento del loro primo incontro.
FINE SPOILER

Ma alla fine della lettura, cosa è rimasto? Cosa ha trasmesso questo romanzo?

CONCLUSIONI
È un romanzo leggero, scritto abbastanza bene, in cui si possono evidenziare delle frasi carine da ricordare. Non è una storia originale, non ha personaggi originali. I momenti romantici sono dolci, ma non commoventi. Le linee di azione di lei sono snervanti, quelle di lui sono altezzose e da classico “bello e bastardo” ma un po’ gentiluomo. Le sottotrame, quasi non esistono.
Alla fine non rimane nulla di questo romanzo, tranne qualche piccolo spunto di riflessione su come non comportarsi con un uomo e su come non fidarsi delle ex di lui. Nulla di nuovo, insomma.

La lettura è stata in definitiva piacevole, ma superflua. Avrei voluto che fosse stata approfondita maggiormente la parte inerente alla scrittura, ma il fatidico “romanzo su di loro” a cui ci si riferisce anche nel titolo, non è altro che qualche capitolo sparso, e nulla di pregnante e definito come invece fa capire nel titolo.

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