Hemingwrite, scrivere liberi dalla tentazione della rete3 min read
Reading Time: 3 minutesCari autori, Internet è per voi una distrazione o uno strumento utile che accompagna la scrittura creativa? Probabilmente entrambe le cose e, come spesso accade, tutto dipende dall’uso che se ne fa.
Certo è che se nei momenti di pausa o di blocco, in
passato, un autore dipingeva le pareti di casa, usciva a fare una passeggiata, andava a pescare, oggi sempre rimanendo seduto davanti allo schermo, è sufficiente che apra il browser o cazzeggi sui social network. Ed ecco che un piccolo blocco, un microscopico vuoto che intaccava appena la produttività di una giornata si trasforma in un buco nero che risucchia e collassa in sé ogni buon proposito.

Forse per evitare questa spiacevole eventualità, è stata progettata Hemingwrite, la macchina da scrivere dal design retrò, connessa in wi-fi ma solo affinché l’autore possa salvare ciò che scrive in cloud. Niente Facebook o Twitter. Niente browser da aprire. Solo voi e le vostre dita che battono sulla tastiera. Lo schermo E-Ink con retroilluminazione da 6 pollici mostra l’ora, la data, le parole battute e poco altro. La batteria pare duri oltre le 6 settimane e la memoria può immagazzinare più di un milione di pagine, evitando la preoccupazione di eliminare i vecchi documenti per fare spazio ai nuovi.
Partita inizialmente come prototipo – il progetto era stato presentato al concorso Insert Coin 2014 dalla Heirloom Electronics, la Hemingwrite è da diverso tempo sotto gli occhi dei media. L’ultimo a parlarne è stato il Wall Street Journal in un articolo che tratta i vantaggi di alcuni oggetti ripescati da un passato troppo stiloso per essere dimenticato, come quello delle macchine da scrivere Olivetti o Underwood.
Lanciata su Kickstarter come progetto in cerca di finanziamento, per produrre Hemingwrite, gli ideatori avevano fissato la cifra di 250 mila dollari, ma a 18 giorni dalla chiusura dei finanziamenti sono andati ben oltre raccogliendone, ad oggi, 320 mila.
Le donazioni partono da un minimo di 5 dollari e la Hemingwrite dovrebbe essere disponibile a metà anno al prezzo di 369 dollari.

Vi dirò: sono contento di leggere sul mio Kindle 4 modello base e non su un iPad o un Kindle Fire perché in questo modo mi scollego dalla rete senza tentazioni di controllare gli ultimi tweet o i post su Facebook e mi immergo completamente nel piacere della lettura.
Che il piacere puro della scrittura necessiti di uno strumento che apparentemente è solo un feticcio estetico, come la Hemingwrite?