"La ragazza meccanica" immaginare il futuro per criticare il presente3 min read
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In Italia su forum e blog dedicati alla fantascienza si è fatto un gran parlare de La ragazza meccanica, opera di successo e pluripremiata dell’autore Paolo Bacigalupi, uscita negli Stati Uniti nel 2009 e qui in Italia solo qualche mese fa dopo essersi aggiudicata i due massimi riconoscimenti del settore: il premio Hugo e quello Nebula. Ho letto il libro gentilmente inviatomi dall’editore Multiplayer e quelle che seguono sono alcune considerazioni personali.

Il romanzo è un’opera di fantascienza che definirei immersiva. Senza preamboli, senza spiegare prima come ci siamo arrivati, l’autore ci catapulta in un futuro nemmeno troppo lontano dove la biodiversità è stata drammaticamente compromessa dagli sconvolgimenti climatici e dal terrorismo, la flora e la fauna si sono ridotte e, per inverso, la tecnologia e la scienza si sono evolute permettendo la clonazione e l’ibridazione e la costruzione di robot che nulla hanno da invidiare agli esseri umani se non la libertà. I grandi governi non esistono più sostituiti dalle multinazionali particolarmente agguerrite in ambito agricolo e alimentare.

I temi vi risultano triti e ritriti? Tranquilli, nella Ragazza meccanica sono svolti in modo tutt’altro che didascalico. Come dicevo prima siamo dentro il romanzo fin dalla prima pagina. La fantascienza di Bacigalupi (in questi giorni al Festivaletteratura di Mantova) non è naif, non è fatta per stupire. Piuttosto il lettore deve imparare a viverci, conoscendola pagina per pagina. Capendo concetti e aspetti della società che l’autore non si cura di spiegare. Lo sguardo, insomma, non è di un uomo del nostro presente che guarda il futuro ma di un uomo che immagina il futuro e ce lo fa vivere nel suo romanzo come se fosse il nostro presente. Non a caso il tempo usato dal romanzo è appunto il presente indicativo.
L’ambientazione curata e verosimile è senz’altro il punto di forza di questo romanzo. Siamo in Thailandia, grazie a dio, non nell’Occidente che, di default, consideriamo più evoluto, più industrializzato, più a prescindere. I personaggi sono tanti. Tra la moltitudine spiccano Andeson Lake, americano che lavora a Bangkok per l’azienda AgriGen Calorie in cerca di frutti scomparsi e ricchi di calorie ed Emiko, la ragazza meccanica, cioè una neo persona, cioè un robot. Un prodotto costruito per sollazzare vecchi uomini d’affari giapponesi costretta a esibirsi in un locale di spettacoli erotici nella capitale thailandese.
Bacigalupi, con la Thailandia, non poteva scegliere destinazione migliore dove far convergere i molti vizi e le poche virtù del mondo occidentale, amplificati dalla smania del colonialismo. Alla fine questo romanzo vive di rimandi al nostro presente ed è questo il segreto della sua straordinaria verosimiglianza. Bacigalupi risulta attuale più di quanto facciano tanti romanzieri che ambientano le loro storie nel nostro tempo, in quanto le tematiche che affronta sulla pagina sono input spesso negativi che gli suggerisce il mondo in cui viviamo: la rovina della biodiversità, il disastro ambientale, la clonazione, lo strapotere delle multinazionali, il razzismo (in questo caso verso le neo persone come Emiko) eccetera. Forse per questo Time ha considerato La ragazza meccanica uno dei migliori 10 libri del 2009: rinnova un genere decadente perché in overdose da viaggi temporali e omini verdi, la fantascienza, con la forza della critica sociale.